«Il Pd ha subito uno sbandamento a destra, oggi tutela le banche e non si preoccupa delle fasce più deboli. Noi dobbiamo superare le divisioni per costruire qualcosa di unitario». Così il deputato Erasmo Palazzotto indica la via della nuova formazione politica. «La lista Tsipras? Non è stata un fallimento»
Sinistra Italiana, il nuovo partito inizia da Messina Le prime sfide: referendum costituzionale e unità
L’hanno battezzata Cosmopolitica. È questo il nome scelto per la costituente del nuovo partito Sinistra Italiana che ieri ha fatto la sua prima uscita in Sicilia, al Comune di Messina. Il deputato Erasmo Palazzotto dalle stanze del municipio peloritano ha dato il via a un processo costituente che culminerà a Roma dal 19 al 21 febbraio. «Ricostruire un soggetto politico che riparta dai territori», questo l’obiettivo della nuova realtà, nelle parole del parlamentare siciliano.
Insieme a lui c’erano Alessandra Minniti, coordinatrice provinciale di Sel-Sinistra Italiana, Maurizio Rella, referente regionale di Futuro a Sinistra, e Nicola Ialacqua, rappresentante degli studenti del Liceo La Farina di Messina. Tutti d’accordo sul fatto che «la lista Tsipras non è stata un fallimento. Ha provato a mettere insieme le varie anime della sinistra – hanno sottolineato -. Adesso ci apprestiamo ad affrontare un nuovo percorso con questo processo costituente che mette in gioco anche la sinistra messinese». «Il Pd – afferma Palazzotto – ha subito uno sbandamento a destra, oggi tutela le banche e non si preoccupa delle fasce più deboli della società. Questo nuovo partito invece, al pari della sinistra nazionale, deve superare le barriere e le divisioni per costruire qualcosa di nuovo e unitario».
Si parte da Messina per seguire un percorso a tappe. Dopo l’appuntamento di febbraio a Roma, altro momento importante sarà il primo congresso, dopo l’estate. «Il 20 febbraio – continua il deputato siciliano – lanceremo una piattaforma digitale, come spazio di condivisione e trasparenza. La nostra prima sfida è il referendum costituzionale contro una riforma centralista e autoritaria, che genera un monocameralismo pasticciato. Non si tratta di essere a favore o contro Renzi. Piuttosto di non essere disponibili a sacrificare i nostri valori», ha sottolineato Palazzotto che alle domande su come giudica il governo Crocetta non ha avuto dubbi: «Ci auguriamo finisca presto e lasci spazio a una coalizione ampia, compresi movimenti e società civile».
La conferenza stampa di oggi è stata anche occasione per prendere posizione sulle mega opere. «Vogliamo valorizzare e dare nuovo slancio ai nostri territori. Per farlo occorrono infrastrutture, l’implementazione della raccolta differenziata e servizi – ha concluso Palazzotto – siamo contro gli sprechi dei progetti sul Ponte e diciamo no con forza alle trivellazioni e ai termovalorizzatori».