«Sì» all’amministrazione straordinaria per Meridi Tre commissari per la società di Nino Pulvirenti

Per Meridi scatta l’amministrazione straordinaria. La decisione da parte del tribunale fallimentare di Catania è arrivata pochi istanti fa, dopo 48 ore dall’udienza in cui il consiglio si era riservato di esprimersi. Meridi, società appartenente al patron del Calcio Catania Antonino Pulvirenti, al suo interno gestisce la catena di supermercati Fortè, per un totale di più di 80 punti vendita in tutta la Sicilia.

Il momento nero del marchio impegnato nella grande distribuzione rischia di lasciare senza lavoro circa 500 dipendenti. Nel frattempo qualche supermercato ha chiuso battenti, come nel caso di Catania (via Guglielmino e via Renato Imbriani), Misterbianco, Paternò, Mascalucia e Giarre. Mentre nei punti vendita di Gela e San Pietro Clarenza le saracinesche si sono abbassate per avvenuto sfratto. La situazione all’interno dei supermercati al momento è ferma, nell’attesa che i tre commissari neo nominati dai giudici regolarizzino la situazione aziendale. 

L’amministrazione straordinaria della società era stata richiesta il mese scorso dallo stesso Pulvirenti, ma in un primo momento la procura si era opposta. Adesso, con quest’ultimo passaggio, Meridi e, quindi, il marchio Fortè vedono scongiurata l’ipotesi di fallimento: i tecnici mandati dal tribunale cercheranno di risanare la situazione contabile e portare avanti un piano occupazionale.

Nonostante la scelta del tribunale di avviare l’amministrazione straordinaria, rimane aperta la trattativa con il marchio pugliese Apulia, possibile acquirente di una fetta dei punti vendita. Sull’altro fronte non tramonta nemmeno il disagio dei centinaia di dipendenti, che rivendicano stipendi arretrati per gli anni 2018 e 2019, versamenti sul Tfr e i rimborsi sui 730. Le sigle sindacali confederali Filmcams Cgil, Uiltucs e Fisacat Cisl, a cui si aggiungono Usi e Sinalp attendono di incontrare i commissari. 

«Apulia rimane sempre interessata ai punti vendita – afferma Davide Foti di Cgil -. Il nostro prossimo passo sarà un dialogo con i commissari, ai quali prima di tutto chiederemo di portare avanti la trattativa. Un’ulteriore richiesta potrebbe essere un ammortizzatore sociale per i dipendenti in difficoltà e che da cinque mesi, tra le altre rivendicazioni, attendono il proprio stipendio».


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