La sceneggiata rappresentata oggi a palazzo madama, dove il governo letta ha ottenuto la fiducia (235 voti a favore contro 70) e dove si è registrato il clamoroso dietrofront di silvio berlusconi che alla fine ha detto sì (arresosi, probabilmente, dinnanzi all'evidenza dei numeri che indicavano una maggioranza pro-letta), lascia sul campo un ferito d'eccezione: il pdl.
Sette Senatori siciliani tra i dissidenti del Pdl. In Sicilia si va verso la scissione
La sceneggiata rappresentata oggi a Palazzo Madama, dove il Governo Letta ha ottenuto la fiducia (235 voti a favore contro 70) e dove si è registrato il clamoroso dietrofront di Silvio Berlusconi che alla fine ha detto sì (arresosi, probabilmente, dinnanzi all’evidenza dei numeri che indicavano una maggioranza pro-Letta), lascia sul campo un ferito d’eccezione: il Pdl.
L’entità, mai del tutto chiara, si è del tutto sgretolata. La fronda, guidata da Gaetano Quagliarello e dallo stesso Angelino Alfano, ha inferto il colpo di grazia ad un partito in cerca di autori.
Tra i dissidenti che, non avrebbero seguito il Cavaliere in una ipotesi di bocciatura del Governo Letta, ‘brillano’ anche sette siciliani. Nella lista con le 23 firme dei favorevoli a Letta, raccolte da Quagliariello, ci sono, infatti, anche quelle del Senatore palermitano, Francesco Scoma e del concittadino Marcello Gualdani, fedelissimo dell’ex presidente dell’Ars Francesco Cascio. C’è anche il nome dell’ ex Sindaco di Sant’Agata di Militello, Bruno Mancuso.
E ancora: Giuseppe Marinello da Sciacca, vicino al coordinatore regionale del partito Giuseppe Castiglione, e i Senatori catanesi Giuseppe Pagano e Salvatore Torrisi. E, c’è, ovviamente, anche la firma del Ministro dell’Interno, l’agrigentino Angelino Alfano.
Tra i fedelissimi di Berlusconi, invece, sempre per rimanere in Sicilia, Renato Schifani, Tonino D’Alì e Simona Vicari.
A Montecitorio si annuncia un’altra farsa simile.
Ciò che è certo, è che le divisioni si rifletteranno anche nella politica siciliana. Non a caso, si parla già di scissione anche sull’Isola: “La mia lealtà, come ex di An, nei confronti del Pdl rimane tale. Ed in Sicilia avverto la necessità di ricomporre la struttura del partito- dice all’Italpress Marcello Tricoli, componente del consiglio regionale del Pdl – in quanto non solo il coordinatore nazionale Alfano ma anche quello regionale Castiglione si sono posti fuori e stanno portando avanti una evidente scissione”.
Delle conseguenze che questa scissione, già in atto, potrebbe avere sul Governo regionale, vi abbiamo parlato qui, evidenziando, come di fatto, l’ala Alfano-Castiglione, sia già rappresentata con posti in Giunta e dintorni.