Scure di Montecitorio sul Coime A rischio mille dipendenti comunali

Luciano Abbonato, assessore al Bilancio del Comune di Palermo, si dice fiducioso, ma non si sbilancia più di tanto: «Siamo in contatto costante con il Governo nazionale, la questione dovrebbe risolversi» dice a Meridionews. La questione è quella relativa ai circa mille dipendenti del Coime che prestano servizio presso il Comune del capoluogo siciliano. La Commissione Bilancio della Camera dei deputati, ha pensato bene di stralciare dalla Legge di Stabilità, i 28 milioni di euro di finanziamento che garantiscono lo stipendio a questi lavoratori (spesso assimilati agli LSu).

«Ci dicono che si è trattato solo di una questione tecnica- dichiara l’assessore- e cioè che alcuni membri della Commissione non hanno ritenuto la norma pertinente alla Legge di Stabilità. Ma il finanziamento c’è e dovrebbe essere riproposto in un allegato».

Il condizionale resta d’obbligo. Non solo perché dal Governo Renzi più che finanziamenti arrivano tagli, ma anche perché a Montecitorio, contro questa norma che include finanziamenti simili per Napoli, si sono schierati i deputati della Lega Nord, convinti, come sempre, che qualsiasi provvedimento nei confronti del Sud sia sempre uno spreco. «Non credo ci siano problemi politici, ma se ci saranno ci attrezzeremo a dovere» sottolinea Abbonato.

Per la cronaca i lavoratori del Coime non sono altro che gli operai del cosiddetto dl 24. Questo decreto nazionale vede la luce nella seconda metà degli anni ’80 del secolo passato, quando a Palermo, il gruppo imprenditriale del conte Arturo Cassina, viene estromesso dalla gestione dei servizi a rete (strade e fogne) del Comune.

Fu in quegli anni che i parlamentari nazionali siciliani riuscirono ad ottenere dal Governo nazionale un provvedimento che, di fatto, consentì l’assorbimento – all’inizio come precari – degli operai della società Cassina. Un assorbimento che, in realtà, funzionava con un finanziamento del parlamento nazionale che venne approvato ogni anno.

Fino a quando, una legge nazionale in un certo senso, non stabilizzò questo personale negli uffici del Comune. Come avvenuto in altri casi, nel corso degli anni, al nucleo storico di questo operai si è aggiunto personale fino alla quota attuale che supera i mille.

Fino ad oggi non ci sono mai stati problemi per questo dl 24, oggi Coime. Ora, sembra che invece i problemi comincino a sorgere, se è vero che c’è chi mette in discussione un finanziamento praticamente ordinario.

Sul caso è intervenuto anche Angelo Figuccia, consigliere comunale di Forza Italia, che a differenza di Abbonato, vede chiaramente un problema politico: «Confermo che la Lega si oppone a questa norma- dice parlando con Meridionews. E poi aggiunge: «Se lo Stato non dovesse più erogare questi fondi, sarà il Comune a pagare con proprie risorse gli oltre mille operai del Coime. E se davvero si dovessero perdere questi soldi, sarebbe il colpo di grazia per i traballanti conti comunali, tanto che il dissesto finanziario sarebbe dietro l’angolo, con gravissime conseguenze per tutta la città. Adesso, quindi, occorre il massimo impegno da parte della Giunta affinchè si trovi al più presto una soluzione per fare sì che il Parlamento faccia marcia indietro e garantisca nuovamente questi 28 milioni di euro».


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]