Scenario pubblico, al via la nuova stagione L’esilio tema del cartellone di Zappalà danza

L’esilio: è questo il tema della rassegna di danza contemporanea curata dalla compagnia Zappalà Danza  all’interno di Scenario Pubblico per la stagione 2014/2015. Perché molti degli artisti che inseriti nel cartellone Exiles, gli esili artistici presenze ingombranti o indispensabili?, hanno trovato la propria dimensione artistica solo all’estero. Tra di loro tanti siciliani, rimasti spesso a lottare in casa propria, pur avendo qualità artistiche riconosciute a livello internazionale.

«Esistono diversi tipi di esilio artistico – afferma il direttore artistico, Roberto Zappalà –, quelli forzati, obbligati o organizzati, ma anche gli auto esili. Quando e perché un artista ha l’esigenza di sentirsi lontano, sia nel bene che nel male?», si chiede il direttore artistico. «La compagnia Zappalà Danza ha il privilegio di stare in questo teatro da 15 anni e questo ci ha permesso di capire quanto importante è il luogo e la conquista degli spazi», ha spiegato Zappalà.

L’avvio della nuova stagione, coincide anche con la nuova gestione del risto bar. Da Scenario di torna a mangiare e bere, dunque, ma sempre in un contesto legato al tema dell’esili: chi si occupa della ristorazione è il gruppo 11Eleven, composto da persone di diverse nazionalità che si occupa anche di solidarietà e supporto a chi, lontano dalla propria terra, ne ha bisogno. All’interno dei locali è anche presente la mostra fotografia I killed my dinner with karate, di Franziska Strauss, ballerina e fotografa tedesca, il cui vernissage è avvenuto in occasione dell’happening di Scenario Pubblico si sabato scorso e che sarà visitabile fino al prossimo maggio. Protagoniste della serata anche le performances di Simona Bertozzi, Oblique – appunti coreografici e di Enrico Pitozzi, Chroma – Ciò che resta è quasi nulla. Io loro lavori sono legati da un doppio filo anche se indipendenti. «Condividiamo la stessa postura rispetto al mondo. Questa qualità dello sguardo che ci contraddistingue è importante perché ha a che fare con tutti quelli elementi non direttamente percepibili», affermano i due artisti.

L’avvio della stagione vera e propria avverrà l’8 e il 9 novembre con la compagnia Petranura danza con Pixel (evolution), una performance in cui danzatori e musicisti danno vita ad una struttura ternaria costruita su azioni, suoni ed immagini in cui il tre non è forma, ma energia vitale che si cela all’interno della forma, incipit di azioni che si riversano l’una nell’altra. Il 22 e il 23 novembre in scena la prima italiana di INside and OUTside della Tanz Company Gervasi. La pièce prova ad indagare quello stato umano in perenne fluttuare nello stare in bilico tra il dentro e il fuori da noi stessi, che sta alla base dei nostri sentimenti e pone in gioco latitudini esistenziali del vivere comune che si sovrappongono fra di loro. : la distanza, la separazione, il ritrovarsi, il desiderio di essere sempre presente, il rincorrersi e il seguirsi ma anche il non trovarsi nonostante tutto.

Da venerdì 12 a domenica 14 dicembre sono i padroni di casa della compagnia Zappalà Danza ad andare in scena con la performance di nuova creazione Oratorio per Eva che rappresenta la seconda tappa del progetto Transiti Humanitatis di Roberto Zappalà. La prima tappa, Invenzioni a tre voci, sarà invece presentata il 20, 21 e 22 febbraio. La scelta di invertire l’ordine delle rappresentazioni è legata al debutto a Vienna di Oratorio per Eva pochi giorni prima di quello catanese. Il percorso avrà poi come stazione d’arrivo, a fine 2015 – anno dei 25 anni della compagnia Zappalà Danza – la produzione I am beautiful. Con la figura di Eva, al contempo personaggio biblico e emblematica prima donna, danzatrice e donna di oggi, si vuole raccontare una nascita che è sofferenza, liberazione e affermazione di sé.

Il 10 e l’11 gennaio la protagonista è la performance Extases ideata da Gaetano Battezzato e messo in scena dalla compagnia Teatri del Vento. Una creazione che si ispira al fenomeno del tarantismo, rimasto vivo nel sud d’Italia e particolarmente nel Salento, fino agli inizi degli anni 60. Les Vertiges d’Hitchcock, che si interrogano su come il corpo possa interagire con la cinematografia hitchcockiana, di Cie Eco ed Emilio Calcagno andranno in scena il weekend a cavallo tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio. La rassegna di Scenario pubblico si concluderà con un racconto di Emanuele Coco dal titolo Tanz! Procaci rimedi per menti fervide. Uno storytelling che tenta un’insolita via d’uscita a passo di danza. L’ultimo tentativo di sottrarsi alla macinante macchina della Natura, giusto un istante prima di dover dire quanto Nietzsche scoprì in fine di sé: «troppo tardi!».


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