Il braccio destro del presidente a marzo scorso aveva ricevuto un avviso di garanzia per i presunti dati Covid falsati. Il nuovo incarico era nell'aria da giorni ed era stato preceduto da un appello dello stesso governatore
Ruggero Razza torna all’assessorato alla Sanità Firmata nomina. «Separare politica da giustizia»
La notizia era nell’aria da tempo ma adesso dalle parole si è passati ai fatti. Ruggero Razza dopo due mesi torna a guidare l’assessorato regionale alla Sanità. Lo stesso da cui si era dimesso a fine marzo dopo essere finito iscritto nel registro degli indagati per i presunti dati Covid falsati. A firmare la nomina è stato il presidente della Regione Nello Musumeci. Insieme a Razza restano indagati i vertici del dipartimento per le Attività sanitarie e osservatorio epidemiologico. Secondo i magistrati di Trapani e Palermo gli indagati avrebbero cercato di influenzare le scelte del governo nazionale per quanto riguarda le misure restrittive da adottare per la Sicilia.
A destare scalpore era stata anche una frase pronunciata da Razza il 4 novembre 2020, e finita intercettata dagli investigatori, in cui l’allora assessore indicava di «spalmare il numero dei morti». Per la giudice che firmò l’ordinanza dietro la gestione della pandemia ci sarebbe stato «un disegno politico scellerato». Insieme a Razza finì nei guai l’ormai ex dirigente generale Maria Letizia Di Liberti. Nei giorni scorsi Musumeci, intervenuto nel programma Casa Minutella, aveva detto che Razza aveva chiarito i contorni di quella frase, motivo per cui il presidente lo aveva sollecitato a un ritorno all’assessorato alla Sanità.
«In queste settimane di interim – ha detto Musumeci riferendosi al suo ruolo di sostituto di Razza – ho potuto toccare da vicino la qualità degli operatori della sanità siciliana, la loro abnegazione e l’impegno da tutti profuso nel corso di questi lunghi mesi di pandemia. Non mi hanno meravigliato gli appelli rivolti da molti operatori e rappresentanze sindacali, certamente non tacciabili di vicinanza con il nostro governo, che hanno chiesto di riprendere il percorso amministrativo avviato con l’assessore. Dal primo momento ho detto che le indagini giudiziarie e le responsabilità politiche devono essere separate, nel pieno rispetto per il lavoro della magistratura e dei princìpi che regolano la nostra vita democratica. Per questo ho insistito con Ruggero Razza affinché potesse riprendere il ruolo che gli avevo assegnato nel novembre del 2017. Ho fiducia che questa scelta possa contribuire positivamente a concludere un percorso amministrativo avviato in questi anni con i risultati che tutti conoscono».