«Un mio amico, scherzando, mi ha detto che sono un politecnico». Ironizza il sindaco facente funzione del Comune di Catania Roberto Bonaccorsi che in questi giorni sta lavorando più del solito dietro le quinte per arrivare ai quattro nomi delle persone che dovranno sedere al suo fianco in giunta. E con questo termine – «politecnico» – che un amico gli ha cucito addosso, risponde a chi lo accusa di essere poco politico e molto tecnico. Intanto, dopo la seduta del Consiglio comunale di mercoledì sera che, al di là dell’ordine del giorno, è stata incentrata sulle sedie rimaste vuote dopo le dimissioni degli assessori e sulle conseguenze della sospensione di Salvo Pogliese, nove consiglieri di opposizione (con primo firmatario Lanfranco Zappalà) hanno presentato una richiesta per una convocazione straordinaria del civico consesso per «discutere della situazione politico-amministrativa attuale del Comune», si legge nel documento che ha per destinatario il presidente del Consiglio comunale Giuseppe Castiglione.
Ma, stando a quanto emerge da più di una voce di corridoio, la convocazione di quella seduta potrebbe non esserci mai perché le nomine dei nuovi assessori potrebbero arrivare prima, addirittura già entro la fine della prossima settimana. «Saranno fatti – assicura Bonaccorsi a MeridioNews – appena si raggiungerà il giusto equilibrio. Anche se la situazione attuale richiede dei sacrifici ulteriori, io sono sereno anzi serafico direi». Nonostante la giunta dimezzata dopo le dimissioni di Barbara Mirabella e Giuseppe Lombardo, arrivate un mese dopo quelle di Ludovico Balsamo. Queste tutte dovute a mire regionali più che ad altro. Anche se tutto era cominciato con la defenestrazione – via sms – di Alessandro Porto e il conseguente passo indietro del collega leghista Fabio Cantarella. Solo uno di questi posti era subito stato occupato con la nomina di di Andrea Barresi, gli altri quattro sono rimasti ancora liberi. Eppure, da giorni, ci sono nomi che circolano con più insistenza: quello del consigliere comunale Santi Bosco, che aspetta da quasi un anno; l’avvocata di Raffaele Lombardo Maria Licata, che sembra però avere già declinato la proposta; l’ex consigliera di circoscrizione Adriana Patella (eletta nel 2013 nella lista Il Megafono di Rosario Crocetta); ma anche quello del consigliere comunale Emanuele Nasca passato alle Lega più di un anno fa e quello dell’ingegnera Sonia Grasso.
«Non ne faccio una questione di soggetti – afferma Bonaccorsi, che non ha alcuna intenzione né di confermare né di smentire i singoli nomi – quanto piuttosto della possibilità di riuscire a ricomporre la giunta tenendo conto degli equilibri politici che ci sono in questo momento». Un momento in cui le questioni giudiziarie legate alla vicenda della condanna per peculato per le spese pazze all’Ars di Pogliese pesa soprattutto sulle spalle di quello che avrebbe dovuto essere il suo numero due. «Sono decisioni che prenderò da solo – ci tiene a sottolineare – ma ovviamente sto avendo diverse interlocuzioni comprese quelle con Pogliese non nella veste di sindaco sospeso ma in quanto rappresentante del suo partito politico (Fratelli d’Italia, ndr)». Sui nomi Bonaccorsi non si sbilancia ma al nostro giornale confida un auspicio: «Io mi auguro che ci siano nuove leve e che siano donne – afferma il sindaco facente funzioni – perché erano in netta minoranza nella giunta precedente (in realtà solo Barbara Mirabella, ndr) e perché è opportuno condividere l’esperienza politica con loro che hanno anche una visione diversa su alcune questioni». Insomma, auguri e assessore femmine.
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