C’è molta attesa per l’arrivo del segretario del Pd Matteo Renzi, oggi a Palermo per presentare il suo libro Avanti – l’appuntamento è alle Terrazze (Ex Charleston) alle 18.30, in viale Regina Elena a Mondello – e in molti si interrogano se non sia l’occasione per fare il punto nell’Isola in vista delle prossime elezioni regionali. Tanti i nodi ancora da sciogliere nel centrosinistra, dalla definizione del perimetro delle alleanze al nome del futuro candidato. Al momento le bocche sono cucite e c’è il massimo riserbo sui suoi movimenti anche se, secondo fonti interne al Pd, dalla su visita non «ci si aspettano nomi, ma un passaggio di peso sulle Regionali».
Sul programma dell’ex premier al momento si sa molto poco, anche se per il segretario provinciale del Pd Carmelo Miceli «che ci sarà la presentazione del libro e basta. Un’occasione importante per far comprendere che, al di là del politichese e delle questioni che riguardano solo gli addetti ai lavori, sarà un momento per parlare di contenuti». Ma con le regionali alle porte e gli avversari, ad eccezione del centrodestra, che hanno già individuato un nome, è lecito pensare che possano esserci incontri con gli alleati. Anche alla luce della recente segreteria regionale del Pd con Fausto Raciti che sembra aver rilanciato il tema delle primarie e la necessità di un allargamento alle forze centriste.
Secondo Miceli, quindi, la visita non sarà finalizzata a «dirimere questioni che attengono ad accordi che dipendono molto da dinamiche nazionali. È indubbio che l’allargamento della coalizione è una questione che non ha un carattere squisitamente regionale, ma che trova nella competizione regionale la sua prima plastica affermazione». Non è da escludere, però, un incontro con il sindaco di Palermo, appoggiato dai dem alle ultime elezioni. Secondo alcune indiscrezioni, Orlando e Renzi probabilmente si sentiranno telefonicamente nel pomeriggio e non è da escludere la sua partecipazione alla presentazione.
Dopo le amministrative, per Miceli Orlando rimane «uno degli interlocutori principali del Pd e sta dando un contributo non indifferente». Nonostante il successo del cosiddetto modello Palermo, sembra però ridimensionato in questi giorni il peso del professore nei giochi in vista delle regionali. Per quanto riguarda il Pd, nel caso delle amministrative si è costruito un sistema di alleanze attorno a un singolo uomo. Mentre per le regionali, è evidente che «la coalizione larga si deve creare su contenuti del Partito democratico». E sul tema delle alleanze, uno dei interrogativi ancora da affrontare è quello legato ad Alfano, che potrebbe optare per il centrodestra. L’auspicio dei dem è che decida invece di proseguire quel cammino di riforme portato avanti con il Pd.
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