Regione, l’Udc punta alla Sanità e all’Agricoltura De Poli: «A Fi presidenza Ars? A noi 3 assessori»

Mancano pochi giorni alla composizione della giunta regionale del governatore Nello Musumeci, che si insedia oggi a Palazzo d’Orleans. Per il senatore Antonio De Poli, commissario in Sicilia dopo la frattura con l’area di Casini e presidente nazionale Udc, che ha guidato il partito al 7 per cento alle regionali del 5 novembre, «la partita assessori è ancora aperta». «Nessuna certezza sui nomi già fatti – dice a Meridionews per serietà aspetteremo di conoscere quali deleghe e poi sceglieremo le persone. Largo anche ai tecnici, purché condividano il pensiero di noi cattolici di centrodestra». Aperta anche la questione degli impresentabili, dopo l’arresto e i domiciliari di Cateno De Luca, deputato messinese eletto nelle liste Udc. «Al momento della candidatura aveva dimostrato di essere a posto – spiega – sono favorevole ad una legge che limiti l’accesso alle liste di persone che hanno rapporti o parentele equivocabili, anche se il casellario pulito, ma occorre che sia una legge chiara».

Senatore De Poli, avete ottenuto il 7 per cento alle Regionali e vi spettano sei seggi all’Ars. Vi accontentate di due assessorati mentre Autonomisti e popolari con i vostri numeri ne rivendicano tre?
«Non abbiamo avviato una vera e propria trattativa con Musumeci, né ci siamo confrontati con la maggioranza, se non da un punto di vista informale. Partiamo con la richiesta di due assessori, di cui uno alla Sanità, l’altro potrebbe essere all’Agricoltura. Ma è ancora tutto da concordare».

Conferma il nome di Mimmo Turano e di Margherita La Rocca Ruvolo, anche se diverse voci tirano in ballo anche Ester Bonafede?
«Assolutamente no, nessuna certezza sul nome di Turano, né di altri. Una volta stabilita la delega troveremo la persona più adatta e preparata».

Sta parlando di assessori tecnici?
«Non escludo questa possibilità. Anche se la priorità va ai deputati regionali eletti e a chi ha affrontato la campagna elettorale. Rappresentanti esterni ma che stanno all’interno di un pensiero della nostra area, hanno buone probabilità come tutti gli altri, ma per serietà vogliamo prima capire quali saranno le deleghe che spetteranno a noi e poi decideremo chi sarà a ricoprire quell’incarico».

Dunque, tornando ai numeri, se accetterete i due assessorati, l’Udc all’Ars dovrebbe ottenere un ufficio di rilievo. Forza Italia rivendica cinque assessorati più la presidenza dell’Ars.
«La presidenza dell’Ars ha un peso molto importante, vedremo. Ancora siamo nella fase delle valutazioni, ma in quel caso potremmo noi arrivare a tre assessori. Sono certo che nella maggioranza troveremo un’intesa. Aspettiamo l’insediamento del presidente, la settimana prossima si inizierà con gli incontri».

Senatore De Poli, il voto siciliano ha dato ragione all’alleanza a destra. Che cosa dite oggi ai centristi di D’Alia?
«Abbiamo scelto la rottura in Sicilia con D’Alia proprio perché non si condivideva più il percorso fatto fino a quel momento insieme, rispetto ad obiettivi, progetti e programmi che per noi sono fondamentali. Abbiamo fatto una scelta diversa e i nostri elettori ci hanno dato ragione. L’area del centrodestra che fa riferimento al partito popolare europeo insieme a Forza Italia è al 25 per cento, se poi aggiungiamo altri movimenti centristi nella coalizione siamo al 30 per cento. L’area moderata è ben delineata all’interno del centrodestra».

Dunque, in vista delle nazionali in primavera, non sperate di recuperare quella parte di cattolici che hanno seguito le scelte di Casini?
«Loro hanno fatto scelta di campo, credo stiano programmando di fare area nel centrosinistra, ma in quel progetto c’è un vuoto, credo che nelle prossime settimane ci sarà un ulteriore grande movimento di quell’area verso di noi, più che dei rappresentanti, degli elettori. Gli elettori di centro, anche quelli che hanno votato per Alfano, visto che in Sicilia hanno fatto liste insieme, verranno verso l’Udc».

Oggi la notizia di una nuova indagine a carico di Giambattista Coltraro, già imputato e tra i non eletti nelle vostre liste. E poi c’è Cateno De Luca, che invece è stato eletto ed è agli arresti domiciliari per evasione fiscale.
«Guardi, noi abbiamo chiesto a tutti, dico tutti i nostri candidati, il casellario giudiziario. Cateno De Luca ha dimostrato di non avere alcun tipo di problema nel momento in cui era candidato. Tutti i nostri candidati sono stati selezionati anche in base a questi requisiti. Ho piena fiducia nella magistratura, ma credo che occorra fare una denuncia il giorno prima per evitare alcune candidature. Non entro negli aspetti personali delle vicende, mi auguro che si riesca a fare piena luce sui fatti, su quali sono le responsabilità personali, non politiche».

Sarebbe d’accordo con un disegno di legge che limiti l’accesso alle liste elettorali di personaggi che hanno rapporti con altri inquisiti per determinati reati?
«Una legge diversa, che dia garanzie rispetto ai rapporti giudiziari, sì sarei d’accordo, ma dovremmo cercare di approvarne una che sia chiara il più possibile. In questa campagna elettorale siciliana chi diceva tante cose e ha spinto sugli impresentabili nelle liste a sostegno di Musumeci, ha poi avuto problemi perché sono emersi altrettanti impresentabili nelle loro liste. Non avevamo candidati segnalati e De Luca non era un impresentabile». 


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