Ragusa, sottoscritto l’accordo per la metroferrovia «Collegherà periferie al centro, apertura nel 2022»

Aggiunto un nuovo e fondamentale tassello all’iter burocratico che porterà alla realizzazione della metropolitana di superficie a Ragusa. Un’infrastruttura molta attesa dai ragusani e che rivoluzionerà il trasporto pubblico in città. Un’idea cavalcata da diverse amministrazioni locali e avallata da altrettante legislature nazionali. Basti pensare che l’ex premier Matteo Renzi si recò proprio nella città iblea per annunciare lo sblocco dei finanziamenti. A sottoscrivere l’intesa sono stati questa mattina il presidente della Regione, Nello Musumeci, il direttore territoriale di Rete ferroviaria italiana, Michele Laganà, e il sindaco di Ragusa, Giuseppe Cassì.

«I treni devono correre e noi abbiamo dato una forte accelerata al progetto – ha detto Musumeci -. Stiamo lavorando per ridare alla Sicilia orientale e a Ragusa una mobilità più fluida». Il progetto, già finanziato dal Fondo di sviluppo e coesione con 18 milioni di euro, punta alla riqualificazione della periferia storica della città, attraverso il collegamento con la zona moderna. «È un progetto che darà una forte spinta alla mobilità del capoluogo ibleo. Dopo Messina, Ragusa sarà la seconda città che avrà un sistema metroferroviario – ha detto l’assessore regionale ai Trasporti, Marco Falcone -. Abbiamo un cronoprogramma serrato che ci consentirà di avere lo studio di fattibilità entro sette-nove mesi, il progetto esecutivo dopo altri cinque-sette e per il 2019 il cantiere sarà già attivo. L’inaugurazione dell’intera opera è già fissata per settembre 2022. La Regione a quel punto – conclude Falcone – estenderà il contratto di servizio con Trenitalia anche alla nuova infrastruttura ferroviaria».

Nel corso del tempo l’idea della metro-ferroviaria ha cambiato più volte volto, fatti questi dovuti in parte al possibile impatto con il territorio e in parte alla realizzazione in concerto con Rfi. Anche la conformazione orogeografica della città non ha aiutato, poiché i dislivelli tra la parte alta e la parte bassa del capoluogo hanno creato difficoltà nella dislocazione delle fermate che negli anni sono passati da cinque a dieci. Alla fine l’infrastruttura, lunga circa 10 chilometri, comprenderà la stazione di Cisternazzi e le fermate di Colajanni e Carmine, prima, e Ragusa Centrale e Ragusa Ibla, dopo. Previste inoltre le realizzazioni di diversi ascensori: quelli di San Paolo, di Ponte Giovanni XXIII e in prossimità del Convento di Gesù per raggiungere Piazza San Giorgio di Ibla, che serviranno per recuperare gran parte dei dislivelli che oggi penalizzano la mobilità interna al centro storico, poi ancora l’ascensore inclinato del Carmine, della funivia che connetterà la stazione di Ragusa Ibla con il quartiere omonimo, oltre al ripristino dei percorsi pedonali di connessione con San Paolo e con la Cava di Santa Domenica, che permetteranno alla ferrovia urbana – con cadenza di 30-40 minuti – di integrarsi con la città storica e insieme di connettersi con l’esistente stazione di Ragusa Centrale, con la nuova fermata Colaianni, integrabile con la stazione degli autobus extraurbani e con il nuovo grande Polo ospedaliero di Ragusa, attraverso la nuova fermata Cisternazzi.

«Siamo molto orgogliosi per il risultato raggiunto – commenta il sindaco Cassì -. Senza la firma di oggi non sarebbero potuti partire gli ultimi finanziamenti per la realizzazione dell’opera che Ragusa attende da anni. La mia amministrazione viglierà affinche tutto l’iter sia rispettato in pieno e il Comune farà la sua parte affinché quest’opera venga realizzata nei tempi previsti per dare una boccata d’ossigeno alla città e al trasporto pubblico».

Piero Burrugano

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