Taglio del nastro per il nuovo plesso in un'area di espansione della città iblea. Il progetto, curato dal Comune e finanziato dal Cipe con 1,5 milioni di euro perché ritenuto all'avanguardia, permetterà dal prossimo anno scolastico, di godere di moderni impianti di riscaldamento, di recupero acque e di attività extra
Ragusa, inaugurata la scuola nata da ex masseria Bambini a contatto con natura, pozzi e orti didattici
«Da antica masseria ad innovativa scuola materna, grazie ad un eccellente progetto di recupero funzionale che ha consentito in tempi rapidi la realizzazione di una struttura moderna a servizio dei bambini e delle famiglie». Così il sindaco di Ragusa, Federico Piccitto, del Movimento 5 stelle, nel corso della cerimonia per il taglio del nastro della scuola dell’infanzia Bruno Munari, appartenente alla scuola statale Mariele Ventre. Il primo cittadino ha voluto ringraziare tutti coloro che, nel corso degli anni, si sono impegnati per rendere questo sogno una realtà concreta e, in particolare, l’ufficio tecnico del Comune, le insegnanti del nuovo plesso e la ditta che ha realizzato i lavori.
Il sogno al quale Piccitto fa riferimento è quello di una nuova idea di scuola, a contatto con la natura, open space. Non a caso sorge in un’area in cui prima c’era una vecchia masseria abbandonata in contrada Bruscè, non distante dal nuovo ospedale Giovanni Paolo II, e dunque nella nuova zona di espansione del capoluogo ibleo. Una masseria acquisita dal Comune e trasformata grazie ad un progetto datato 2014 che ha ottenuto il finanziamento del Cipe per 1,5 milioni di euro, in quanto ritenuto innovativo per la sostenibilità, il sistema per il recupero delle acque piovane, i pannelli fotovoltaici e l’originale idea di trasformare un’ex masseria in una scuola.
Il progetto ha interessato una superficie coperta di 750 metri quadrati e un cortile interno di 620 metri quadrati circa in un’area Peep, in cui sono state realizzate tre aule, un laboratorio, una sala mensa, la sala insegnanti e gli ambienti di servizio. Anche dal punto di vista energetico la scuola è all’avanguardia, grazie a un impianto di riscaldamento a pavimento e un impianto fotovoltaico. Inoltre, per ridurre il fabbisogno di risorse idriche pubbliche, poiché la masseria era dotata di un impianto di recupero delle acque piovane dai tetti, costituito da grondaie e pluviali, da una cisterna scavata nella roccia e da un pozzo, i tecnici progettisti hanno pensato di ripristinare il tutto mediante due impianti idrici separati.
Il momento inaugurale ha visto, tra gli altri, la presenza dell’assessore regionale Roberto Lagalla e dei deputati regionali Stefania Campo, Giorgio Assenza e Orazio Ragusa che hanno avuto modo di ammirare gli ampi spazi all’aperto e il grande orto didattico delimitato da muri di pietra a secco all’interno del quale si svolgeranno delle attività scolastiche molto speciali.
«A coloro che, con il proprio impegno quotidiano, hanno superato le piccole e grandi criticità ovvie in un progetto di questa complessità, senza perdersi mai d’animo, per rendere pienamente operativa la struttura, va il plauso dell’intera comunità ragusana» ha concluso il sindaco Piccitto. I lavori, iniziati a gennaio 2017, sono stati eseguiti da una ditta di Siracusa. Nei prossimi mesi saranno completati gli arredi, quindi si procederà alla consegna al circolo didattico competente per l’anno scolastico 2018-2019.