Fa parte di un progetto promosso da diverse associazioni, tra cui Arci, e mira a creare una mappa non canonica della città ed elaborare itinerari di turismo socio-responsabile. I contenuti, articoli e reportage, confluiranno in un portale web
Raccontare luoghi, persone, culti e sapori di Catania Italiani e migranti insieme nel laboratorio In costruzione
Disegnare una mappa, fatta anche di parole e descrizioni, dei patrimoni di Catania. Non solo quelli canonici, ma pure quelli invisibili, abbandonati e degradati. Fatta non solo di luoghi, ma anche di persone, di culti e sapori. Di tutti quei patrimoni immateriali di cui è ricca la città. A farla saranno un gruppo di giovani, migranti e italiani. Attraverso lezioni in aula, ma soprattutto andando a studiare «con i piedi». E’ l’obiettivo che si pone il laboratorio In costruzione, che nasce nell’ambito del progetto dell’Arci La città invisibile. A curarlo sarà Barbara Distefano, collaboratrice di MeridioNews, insieme alla psicologa esperta in educazione non formale, Silvia Pittera.
«Pensate alla parola città e chiudete un attimo gli occhi: vedete monumenti o persone? Cosa si intende per patrimonio nelle diverse culture? E quali sono i patrimoni (percepiti) di Catania? Quanti di essi sono invisibili/dimenticati/
Si tratta di un appuntamento settimanale: ogni martedì, dalle 15 alle 18. Il gruppo lavorerà fino a gennaio del 2016. Con l’obiettivo di produrre «contenuti che raccontino una Catania altra: quella dei luoghi canonici di interesse storico-artistico, ma anche quella delle comunità migranti o dei culti minoritari, dei sapori sconosciuti o di quelli contaminati, dei nuovi mercati o delle fabbriche dismesse».
Alla bibliografia e alle lezioni in aula si accompagneranno sopralluoghi mirati ad accertare stato, uso e fruibilità del patrimonio preso in esame. Durante il progetto verranno prodotti articoli e reportage che confluiranno nella piattaforma web della Città invisibile.
In-Costruzione è, infatti, solo uno dei laboratori di un progetto più ampio, La città invisibile, finanziato dal ministero della Gioventù e orientato alla costruzione di un’Officina del turismo socio-responsabile. A promuoverlo le associazioni Arci Catania, Mangiacarte , Zeronove, Melquiades Circolo Arci, Catania Insieme e Ghezà.