Psichiatria, una scienza ancora da scoprire

La mostra, subito bloccata alla facoltà di Ingegneria, ha trovato ospitalità in un grande salone al centro di Catania, e la mia curiosità, voglia di sapere, ma soprattutto di avere un’opinione personale non influenzata dai commenti e pregiudizi altrui, non poteva perdersi questa seconda occasione.

Un percorso a tappe. Una decina di televisori ad LCD, alternati da grandi pannelli con dati, citazioni e numeri. Ogni televisore collegato ad un filmato ben preciso, e noto subito che alcuni operatori supervisionano personalmente il percorso di ogni visitatore, azionando i filmati singolarmente, invitando così ad una visione progressiva e preprogrammata. Cambiare sedile e monitor serve a mantenere alto il livello d’attenzione sul monitor, ma non a poter saltare direttamente agli argomenti che più interessano. Malgrado ciò, seppur con dubbi e perplessità da parte del supervisor, mi viene concesso di visionare l’ultimo filmato, che riguarda nello specifico l’associazione organizzatrice, saltando buona parte dei filmati precedenti. Li vedrei anche tutti ma l’aria che si respira lì dentro è davvero pesante.

Prima di uscire vengo fermato da un simpatico ragazzo che mi chiede se voglio partecipare ad un sondaggio sulla mostra. Le domande erano poche, banali, e tutte a risposta aperta, un’analisi di queste dunque risulterebbe difficile da gestire. I campi che, da informatico, reputo più facilmente trascrivibili su un computer sono quelli contenenti i dati personali e l’interesse verso l’associazione, sembra dunque il sondaggio fosse solo un sistema per rimanere in contatto con il visitatore interessato. Con una banale scusa declino l’invito a compilarlo e vado via a respirare un po’ d’aria fresca. Senza voler qui indagare sui secondi fini di una tale mostra, ove la Chiesa di Scientology viene nominata solo nell’ultimo video e nell’ultima pagina di volantini che sembra non prendere nessuno, che vengono però forniti all’uscita. Mi interessa analizzare la psichiatria e la malattia mentale, secondo il CCDU, o qualunque altra sigla preferiate affibbiare agli organizzatori di questa mostra.

Diversi gli input che vengono magistralmente somministrati al visitatore, e molti coerenti con la realtà. La Psichiatria non può avere la legittimità di una Scienza, non almeno nel senso comunemente inteso da chi condivide la definizione di Scienza comune tra gli iscritti al CICAP1. Tale pratica medica infatti non è basata su conoscenze sufficientemente profonde dell’uomo, e l’origine biochimica delle malattie psichiatriche non è dimostrata, (ne secondo me dimostrabile). Gli psichiatri e i farmaci utilizzati per “curare” le malattie mentali incidono pesantemente sulle spese sanitarie. Gli psichiatri in molti casi non sono in grado di curare la malattia, ma solamente riescono ad arginare e limitare i sintomi, sintomi che non possono essere sempre univocamente condannati, ma sono in alcuni casi fonte di ispirazione per scrittori come Hemingway. Tra gli psichiatri, (ma io credo che i truffatori siano presenti in tutte le professioni), vi sono stati casi di abusi, di truffe ai danni della spesa sanitaria, e di false testimonianze.

Fin qui ciò che mi sento di condividere, e non dubito che molti psichiatri la pensino allo stesso modo. E il tenore dei mille opuscoli che ho raccolto alla mostra, non è diverso. La mostra però andava oltre questo, non so se per l’intento di shockare con maggior forza, o perché si sono sentiti più liberi di manifestare il loro reale pensiero. Venivano riportati, tanto su video quanto nelle bacheche, informazioni più volte false e tendenziose.

Jung, uomo indubbiamente libero e di buoni costumi, che non ha mai posto limiti alle sue ricerche, e che prima di tutti già nel 1936 condannava il nazismo e ne intravedeva le conclusioni terribili e nefaste, viene dichiarato, seguendo un luogo comune dei detrattori già smentito dalla storia e dai fatti, antisemita, razzista e stimatore di Hitler. Freud sembra, secondo una sua frase citata “ad hoc” aver ammesso di essere un truffatore, e che i suoi pazienti erano solo marmaglia buona per arricchirsi. La malattia mentale, il disturbo bipolare, la schizofrenia, sembrano non esistere, ma essere frutto di democratiche votazioni tra medici. Tutto ciò non credo che provochi alcuna ritorsione da parte degli psichiatri, ma sicuramente provocherebbe una certa ilarità o al più stupore.

Molte delle battaglie sulle quali il CCDU si arroga meriti, sono ampiamente condivisibili, ma quando dichiarano, ad esempio, di essere contrari al TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio), anche in Italia ove viene fatto solo in presenza di due diversi medici che certificano la necessità del ricovero, tra l’altro spesso chiamati dalle Forze dell’Ordine, e ove il ricovero è solamente temporaneo, le loro posizioni sembrano partire da presupposti ideologici e fondamentalisti.

Non solo qualunque psichiatra, ma anche qualunque vicino, o qualunque poliziotto che ha avuto a che fare con casi similari si chiederebbe cosa il CCDU propongono in alternativa, quando una persona è in piena crisi ed è evidentemente pericolosa per se stessa e per gli altri. Perché se è vero che ad oggi non sono né chiare né certe le cause di molte malattie, specie in campo psichiatrico, è anche vero che è evidente che queste malattie esistono, e causano innumerevoli problemi, prima che alla società e ai familiari, agli stessi malati.

1 (Associazione fondata da Piero Angela e Margherita Hack secondo la quale nulla più della cruda materia può esistere, ne alcuna pratica ha senso se non è perfettamente compreso e spiegabile il funzionamento di essa. Insomma per loro neanche l’agopuntura, riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, può avere qualche effetto reale).


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