Prima riunione e il presidente Musumeci detta la linea: «Abbiamo deciso di mantenere un profilo basso nella comunicazione esterna. Dateci il tempo di avviare questa macchina e poi vi sorprenderemo». Il critico d'arte fa eccezione. Non partecipa alla riunione ma annuncia: «Il mio primo atto: ricostruzione del tempio G di Selinunte»
Prima giunta, basso profilo: «Parliamo solo a cose fatte» Ma Sgarbi deroga: promesse ai giornalisti e poi va via
«La giunta ha deciso di mantenere un profilo basso nella comunicazione esterna, spero vogliate apprezzarlo. Il momento è drammatico preferiamo parlare solo quando le cose sono avviate o sono state fatte. Abbiamo scelto questa linea, speriamo che incontri la vostra comprensione. Dateci il tempo di avviare questa macchina e poi vi sorprenderemo». Non ha aggiunto altro il presidente Nello Musumeci, incontrando i giornalisti per la prima volta seduto al tavolo della giunta di governo della Regione siciliana riunita per la prima volta a Palazzo d’Orleans.
Un cambio di passo nella comunicazione, come aveva annunciato al momento del suo insediamento, ma anche un metodo per differenziare le linee guida della sua azione politica, rispetto al predecessore Rosario Crocetta, che aveva licenziato l’intero ufficio stampa all’inizio del mandato e mantenuto personali e quotidiani contatti con la stampa. Musumeci, nella sala Alessi di Palazzo d’Orleans era circondato dalla sua intera squadra di governo, ad eccezione di Vittorio Sgarbi che ha posato per la foto di rito da assessore, ha scambiato poche battute con i cronisti, salutato il presidente ed è subito andato via su una Lancia blu in direzione aeroporto.
La linea dal presidente è stata scelta anche dagli assessori, che hanno scambiato solo poche battute ai microfoni dei cronisti. A parlare solo Sgarbi: «Il primo atto che farò è la ricostruzione del tempio G di Selinunte – spiega il critico d’ arte – l’istruttoria era già completata nel 2013, mancava solo l’autorizzazione dell’assessore e io la darò immediatamente. Abbiamo finanziamenti privati altissimi che sono già stati trovati, un altro potente sostegno che va al di là dei fondi regionali. Sarà l’ottava meraviglia del mondo», dice Sgarbi confermando che lascerà il suo incarico in Sicilia solo per diventare ministro dei Beni Culturali.
«Mi candiderò al Senato, ma tra senatore italiano e assessore in Sicilia preferisco restare qui per cinque anni», chiarisce. Poi annuncia che istituirà un’autorità regionale per i beni culturali. «Un alto commissario per le arti nel mediterraneo, una sorta di commissario alla Bellezza – spiega -. Questa figura dovrà essere come Botta, Paolucci, Piano, che viene chiamato per vagliare la regolarità dello sviluppo urbanistico o di un restauro».
Intanto gli uffici di Palazzo dei Normanni hanno ricevuto i verbali completi dalle Corti d’appello provinciali delle proclamazioni degli eletti all’Assemblea, compresi quelli del listino regionale. La prossima settimana si celebrerà il rito dell’accoglienza dei deputati con le famiglie al seguito e la consegna dei kit ai parlamentari. Sarà invece il presidente della Regione a indicare la data per l’insediamento dell’Ars e convocare la prima seduta non appena riceverà comunicazione da Palazzo dei Normanni dell’avvenuta trasmissione dei proclamati.