Scrive un insegnante «Buongiorno Flaminia, ti faccio i miei complimenti per la bella idea della Posta del cuore. Sicuramente ti sembrerà strano, ma se avete voluto la parità dei sessi sarebbe giusto aspettarsi anche una lettera dal sesso “forte”. Sono un insegnante e lavoro da sempre a stretto contatto con le donne, le mie colleghe, […]
PostaDelCuore #2, «lamentarsi sempre non ha senso»
Scrive un insegnante
«Buongiorno Flaminia, ti faccio i miei complimenti per la bella idea della Posta del cuore. Sicuramente ti
sembrerà strano, ma se avete voluto la parità dei sessi sarebbe giusto aspettarsi anche una lettera dal sesso “forte”. Sono un insegnante e lavoro da sempre a stretto contatto con le donne, le mie colleghe, alcune delle
quali sono per me dei punti di riferimento professionale da anni. Non capisco però perché vi lamentate
continuamente di noi uomini (mariti, fidanzati o colleghi) come se fossimo dei minorati. È una tiritera
continua e la mia consorte non fa eccezione. Davvero pensate che siamo così pigri e inetti? Non è che è un
modo per dare una spiegazione comoda al fallimento di un rapporto di coppia?».
Certamente mi aspettavo una lettera dal (cosiddetto) sesso forte, anzi ci tengo a riceverne da ogni tipo di
identità sessuale! E non perché «abbiamo voluto la parità», ma perché è normale e legittimo. Veniamo alla
tua domanda. Così di primo acchito, mi verrebbe di rispondere:
1) Sì, noi donne pensiamo davvero che siete
pigri e inetti
2) No, non va bene come scusa per giustificare la fine di una relazione, ma può esserne una
causa, eccome.
Siccome però non voglio alienarmi una parte di lettori proverò a essere più diplomatica. Se
tua moglie si lamenta perché (non so, azzardo) non ti precipiti a buttare la spazzatura quando lei te lo
chiede, o perché non ti mostri entusiasta di andare a pranzo da sua madre, o ancora perché non hai
riparato l’anta di quel mobiletto che pende da due anni, potrebbe avere un po’ di ragione. A quante cose
pensa lei? Accompagnare i figli, compiti, spesa, cucina, bucato e stiro, rapporti con gli insegnanti, chat delle
mamme, feste e regali, pediatra… Ah dici che tu «l’aiuti»? È come dire che quelli sono compiti suoi e tutto
ciò che fai tu è una concessione, e oggi questo non si può più sentire, soprattutto se lavorate entrambi.
Penso che i genitori, e in generale i conviventi, abbiano il dovere di dividersi equamente la gestione di casa
e famiglia. Poi lei avrà i suoi difetti, che so, ti chiede di portare fuori il cane proprio nel momento in cui
l’arbitro ha dato il rigore alla tua squadra, o ti costringe a uscire con quella coppia che non sopporti. Sono
problemi piccoli in fondo, e se c’è la volontà di venirsi incontro si superano. Se c’è. Ma ti do ragione, non ha
senso la lamentela continua, da nessuna delle due parti: alla lunga logora entrambi, avvilisce, allontana,
quando si potrebbe smorzare, prendersi in giro sorridendo e magari aggiungendo una carezza che non fa
mai male. Però, l’anta del mobiletto riparala. E che sarà mai!
***
Scrive Dora, 56 anni:
«Cara Flaminia, mio marito è ancora un bell’uomo, io invece dimostro più dei miei 56 anni. Se andiamo in
giro insieme ho la sensazione di farlo sfigurare con i miei anni in più e il mio corpo tutto coperto perché non
posso mostrare né gambe né braccia troppo flaccide. Mi sento molto in imbarazzo anche quando usciamo
con gli amici stretti perché le altre signore sono comunque più giovanili di me, anche se mie coetanee. Credo
che la nostra coppia sia consolidata da molto tempo e ci siamo sempre dati tanto amore. Ma lo so che lui fa
i paragoni. Non sono stupida. La domanda è: devo parlare o devo cambiare? Oppure faccio ancora una
volta finta di nulla?».
E di cosa vorresti parlargli, Dora cara? Delle tue braccia flaccide? Vuoi davvero che tuo marito esamini con
attenzione le tue rughe e concluda che in effetti tu sembri più vecchia di lui? No ti prego, non fare un errore
simile. Lo metteresti solo in imbarazzo. Tu dici che lui vede e giudica, io non ne sarei così convinta,
soprattutto perché siete una coppia solida e vi volete molto bene. Poi chi l’ha detto che un uomo faccia la
sua figura solo se ha accanto una donna bella e giovane? Questo è uno stereotipo maschile adatto a uomini
ignoranti, dobbiamo sfatarlo. Tuo marito potrebbe vergognarsi di te se fossi stupida, volgare, antipatica. Tu
non lo sei. Continua a coprirti se serve a farti sentire meglio, ma indossa sempre il tuo miglior sorriso e
mostrati sicura, disinvolta, coinvolgente. Alla nostra età (scusa se mi ci infilo anch’io che ho qualche anno di
più) la bellezza babba della giovinezza si trasforma in fascino, e un uomo intelligente lo apprezza. Mi
chiedi se non sia il caso di cambiare aspetto: certo male non fanno mai un nuovo colore di capelli, un trucco
curato, scarpe col tacco. Ma non sono così importanti. Ricorda cosa cantava Aznavour: “Per dimagrire un po’ di sport / Resta allo specchio un po’ di più e poi / sorridi, e finirà l’aria di gelo intorno a te / Prova a
tornare quella che / un giorno tanto tempo fa / venne cantando incontro a me”.
Ecco cara Dora, quello che gli uomini non dicono.