Ponte sullo Stretto? Dopo averlo definanziato, il Governo Monti lo vuole realizzare…

“Riaprire le procedure per il Ponte sullo Stretto di Messina è uno schiaffo all’Italia onesta. Ieri abbiamo appreso dalle parole del sottosegretario Polillo che il governo non ha i soldi per le bonifiche di aree dove l’inquinamento compromette la salute dei cittadini mentre oggi apprendiamo dai giornali che il ministro dell’Ambiente Clini avrebbe riattivato le procedure per il Ponte sullo Stretto di Messina, che, tradotto, significa buttare 8,5 miliardi di euro per soddisfare le lobby del cemento mentre il Paese cade a pezzi a causa del dissesto idrogeologico e non ci sono fondi per il trasporto pubblico e per bonificare i territori devastati dall’inquinamento”.

Lo dichiara il Presidente dei Verdi, Angelo Bonelli, che attacca a muso duro il governo nazionale: 

“In questi giorni si è fatto un gran parlare di un possibile Monti-bis. Per quello che sta accadendo bisognerebbe parlare di un Lobby-bis. Non c’è altra definizione per definire i l’azione di questo governo ed in quella del ministro Passera con i suoi provvedimenti sulle trivelle selvagge, o quella del ministro ‘contro’ l’Ambiente Clini che, tralasciando la gestione della vicenda Ilva, si dichiara pro Ogm, Pro nucleare e che oggi, a quanto apprendiamo dai giornali, ha riaperto le procedure per il rilascio della Via (Valutazione di impatto ambientale) per il Ponte sullo Stretto di Messina. Ma Clini e Passera a chi rispondono?”.

Per la cronaca, va detto che lo stesso Governo Monti ha definanziato il progetto del Ponte, togliendo fondi per 1,6 miliardi di euro. Una scelta motivata dall’assenza, dopo tanti anni, di un progetto definitivo.

Ora il Governo ci avrebbe ripensato. Anche se, a dir la verità, è un po’ tutta la ‘macchina’ pro-Ponte sullo Stretto di Messina che si è messa in moto per rilanciare l’opera. Pietro Ciucci, amministratore dell’Anas (società del Tesoro) e della Società Stretto di Messina, ha annunciato un ricorso straordinario al Capo dello Stato. Motivo: considera di fatto illegittimo il definanziamento del progetto del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria.

Il dubbio è che il Governo delle banche abbia in testa di ‘chiudere’ qualche operazione…

 

 


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"riaprire le procedure per il ponte sullo stretto di messina è uno schiaffo all'italia onesta. Ieri abbiamo appreso dalle parole del sottosegretario polillo che il governo non ha i soldi per le bonifiche di aree dove l'inquinamento compromette la salute dei cittadini mentre oggi apprendiamo dai giornali che il ministro dell'ambiente clini avrebbe riattivato le procedure per il ponte sullo stretto di messina, che, tradotto, significa buttare 8,5 miliardi di euro per soddisfare le lobby del cemento mentre il paese cade a pezzi a causa del dissesto idrogeologico e non ci sono fondi per il trasporto pubblico e per bonificare i territori devastati dall'inquinamento".

"riaprire le procedure per il ponte sullo stretto di messina è uno schiaffo all'italia onesta. Ieri abbiamo appreso dalle parole del sottosegretario polillo che il governo non ha i soldi per le bonifiche di aree dove l'inquinamento compromette la salute dei cittadini mentre oggi apprendiamo dai giornali che il ministro dell'ambiente clini avrebbe riattivato le procedure per il ponte sullo stretto di messina, che, tradotto, significa buttare 8,5 miliardi di euro per soddisfare le lobby del cemento mentre il paese cade a pezzi a causa del dissesto idrogeologico e non ci sono fondi per il trasporto pubblico e per bonificare i territori devastati dall'inquinamento".

"riaprire le procedure per il ponte sullo stretto di messina è uno schiaffo all'italia onesta. Ieri abbiamo appreso dalle parole del sottosegretario polillo che il governo non ha i soldi per le bonifiche di aree dove l'inquinamento compromette la salute dei cittadini mentre oggi apprendiamo dai giornali che il ministro dell'ambiente clini avrebbe riattivato le procedure per il ponte sullo stretto di messina, che, tradotto, significa buttare 8,5 miliardi di euro per soddisfare le lobby del cemento mentre il paese cade a pezzi a causa del dissesto idrogeologico e non ci sono fondi per il trasporto pubblico e per bonificare i territori devastati dall'inquinamento".

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