Vince chi prende anche solo un voto in più degli altri. Le partite nei collegi all’uninominale reintrodotte dal Rosatellum riportano in vita, pur se con un peso politico di molto inferiore, lo spirito maggioritario che ha segnato la Seconda Repubblica fino al ritorno del proporzionale con il Porcellum del 2006. Ogni coalizione o partito candida nei collegi un solo nome. Su Catania e provincia il centrodestra parte favorito e, se sarà duello con Pd e alleati, ciò sarà deciso soprattutto dalla performance dei candidati del Movimento 5 stelle.
Centrodestra
Nei testa a testa del Catanese alla Camera, Forza Italia ha garantito ampiamente il diritto di tribuna agli alleati del centrodestra. Per la Camera il Catanese è diviso in quattro collegi uninominali: Acireale, Catania città, Misterbianco e Paternò-Caltagirone. Al Senato si scende a due: Catania ed hinterland (Sicilia 8) ed Acireale (Sicilia 7) assieme al resto della provincia. Il partito di Berlusconi esprime solo Basilio Catanoso, nell’acese. Incassa ben due posti la quarta gamba del centrodestra Noi con l’Italia – Udc, accontentando due delle sue anime interne: per il partito di Cesa c’è Giovanni Pistorio nel collegio di Misterbianco. Ex senatore dell’Mpa, Pistorio fino a giugno 2017 era assessore regionale con Rosario Crocetta. Per gli autonomisti spunta nel collegio calatino-paternese Peppe Lombardo, figlio dell’ex deputato Angelo e nipote dell’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo. Rifiutato da FI alle Regionali, stavolta il suo posto è stato tutelato direttamente da Roma. Pistorio e Lombardo sono blindatissimi essendo entrambi anche capilista al plurinominale. Su Catania città spazio a Fratelli d’Italia con il consigliere comunale Manlio Messina, la cui elezione è quasi certa, anche perché collocato in ottime posizioni anche nei listini bloccati.
Schema analogo al Senato, con il passo indietro dei forzisti. Nel collegio di Acireale si candida, in quota Lega, Angelo Attaguile. Democristiano di Grammichele, siede alla Camera dal 2013 da eletto del Movimento per l’Autonomia nel Pdl in Campania. Risale a due anni fa la sua adesione al movimento Noi con Salvini. A Catania riecco l’ex sindaco Raffaele Stancanelli, coordinatore del movimento Diventerà bellissima di Nello Musumeci che schiera i suoi in quota Fratelli d’Italia.
Centrosinistra
Alla Camera, l’avvocata Maria Grazia Pannitteri, presidente dell’associazione forense di Paternò, è il nome scelto in extremis dal Pd per il collegio della sua città. Posto cui hanno rinunciato, in aperta polemica con i renziani, prima Concetta Raia dell’ala Cgil e poi la consigliera Ersilia Saverino, vicina al franceschiniano Anthony Barbagallo. L’uscente Giuseppe Berretta sfiderà centrodestra e grillini su Catania città, mentre l’ormai numero uno del Pd catanese, Luca Sammartino corre a Misterbianco contro Pistorio, uomo Udc così come lo era lo stesso Sammartino.
Nicola D’Agostino, leader di Sicilia futura, dopo giorni di voci discordanti ha infine accettato di correre per il centrosinistra nel collegio di Acireale, in un derby che sa di resa dei conti con lo storico rivale Basilio Catanoso. Il Pd acese, con in testa Fausto Raciti, si troverà a dover così sostenere il proprio avversario più letale degli ultimi anni. Al Senato ci sono il sindaco di Militello Giovanni Burtone nel collegio acese e Valeria Sudano, ex deputata regionale di Articolo 4 e nipote dell’ex senatore democristiano Mimmo, a Catania.
Movimento 5 Stelle
Uscenti e qualche novità per il partito che candida Luigi Di Maio a premier. Alla Camera, la deputata uscente Giulia Grillo sfiderà destra e sinistra su Acireale, mentre a Misterbianco c’è Simona Suriano, già candidata alle ultime Europee. Eugenio Saitta, ex candidato al consiglio di Scordia, correrà su Paternò. Laura Paxia, fondatrice di Icc Digital Media, è il volto scelto dai grillini per la durissima partita su Catania contro Sudano e Stancanelli. Al Senato Tiziana Drago, esponente dell’associazione Famiglie numerose, su Acireale, e l’uscente senatrice Nunzia Catalfo su Catania città.
Liberi e Uguali
Anche nel partito di Pietro Grasso l’uninominale è affare per donne. Mary Chiaramonte, consigliera dell’Ordine degli avvocati etneo, guiderà il partito a Catania alla Camera. Un’altra donna, Valentina Borzì, corre su Paternò, dove si è snodata la vertenza sindacale Qè che l’ha vista protagonista. Matilde Riccioli, commercialista di Zafferana candidata alle Regionali per i Cento passi di Fava, si gioca le sue chance su Acireale. Unici uomini della rosa Luca Barbato, schierato a Misterbianco alla Camera, e Leo Micali al Senato per l’acese. Ambra Monterosso, sindacalista, è candidata al Senato a Catania.
Potere al Popolo
La sinistra più a sinistra schiera al Senato l’avvocato penalista Goffredo D’Antona su Catania città e Salvo Scuderi, ex consigliere provinciale di Rifondazione comunista, su Acireale. Piero Mancuso dei Briganti rugby (Catania), Stefania Zingale, ex Rifondazione (Misterbianco), Samanta Cinnirella, tra le mamme No Muos (Paternò) e Francesco Strano del circolo Gramsci di Riposto (Acireale) sono i candidati nei collegi per la Camera.
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