Affluenza definitiva bassa in Sicilia, ma non distante da quella di cinque anni fa (meno tre punti). Alle 23, alla chiusura dei seggi, ha votato poco più del 62 per cento degli aventi diritto sull’Isola (poco dopo le 2.30 della notte manca ancora un Comune all’appello: Motta Sant’Anastasia). Una percentuale nettamente inferiore rispetto alla media nazionale del 73 per cento. La Sicilia, come si era già profilato nei due rilevamenti precedenti, è la regione d’Italia dove meno persone sono andate alle urne. In generale tutto il Mezzogiorno ha registrato percentuali più basse rispetto al resto del Paese.
La provincia siciliana dove si registra la percentuale più alta di votanti rimane Messina col il 65,31 per cento, seguita da Enna con il 64,96 per cento; Ragusa con il 64,79 per cento; Catania col 64,11; Trapani col 63,27 per cento; Catania col 46,91 per cento. Palermo è al 61,50 per cento di elettori. Nel capoluogo siciliano stamattina le operazioni sono andate a rilento, a causa di un errore nella ripartizione del collegio 1 (Palermo-Resuttana-San Lorenzo) e del collegio 2 (Palermo-Libertà), che ha causato il ritardo nella distribuzione delle tessere elettorali corrette, in alcuni seggi si è potuto iniziare a votare solo intorno alle 9.
Tornando all’affluenza delle 23, fanalini di cosa la provincia di Caltanissetta al 59,48 per cento; e Agrigento al 59,08. Le ultime due si contendono il primato negativo della più bassa affluenza non solo della Sicilia, ma di tutta Italia.
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