Un seggio montato in città dove i residenti nel Comune etneo potevano presentarsi per esprimere la propria preferenza. Scegliendo tra un elenco di opzioni offerte dall'amministrazione per favorire la partecipazione popolare. «Fatto uno sforzo economico, ma era questione di credibilità», dice il sindaco Ignazio Puglisi
Piedimonte, belvedere riqualificato grazie ai cittadini «Voti per i progetti più belli, esempio di democrazia»
«La piazza dei cittadini è frutto della democrazia partecipata. Abbiamo organizzato una consultazione popolare e i cittadini hanno deciso a maggioranza di investire il due per cento dei trasferimenti regionali nel rifacimento del Belvedere Giovanni XXIII della frazione Presa, uno dei punti più belli di Piedimonte, un posto molto tranquillo da cui si gode un panorama unico». A parlare è Ignazio Puglisi, sindaco di Piedimonte Etneo, che inaugura quella che è stata ormai ribattezzata la piazza dei cittadini. Perché sono stati proprio loro a volerla, esprimendo la loro preferenza votando a un vero e proprio seggio. «Così funziona la democrazia partecipata – spiega il primo cittadino – viene fissata una data e tutti gli iscritti alle liste elettorali hanno il diritto di esprimere la propria opinione sui progetti in gara».
Quest’anno ce n’erano quattro, tre presentati dall’amministrazione comunale – tra cui la riqualificazione di un piccolo parco giochi all’interno della scuola materna, la ristrutturazione di una villetta e dei progetti socio assistenziali – e uno presentato dai cittadini delle frazioni di Presa e Vena tramite una petizione. «Hanno votato poco meno di 300 persone, ma sono numeri significativi se si pensa che non è facile coinvolgere in un processo di partecipazione i cittadini, molti dei quali vivono queste iniziative con diffidenza». Un impegno che alla fine è stato ripagato e grazie al quale, dopo anni di abbandono e degrado, il belvedere torna a essere un punto di riferimento.
«Andava valorizzato anche rispettando le caratteristiche architettoniche, per questo abbiamo scelto delle mattonelle particolari e abbiamo piantato sei tigli, alberi tipici del nostro territorio». Della manutenzione si occuperà il Comune, anche se non si esclude la collaborazione dei cittadini. «Dobbiamo essere bravi a trasmettere il messaggio che il bene pubblico è di tutti e quindi va salvaguardato con grande impegno». Il budget iniziale di 16mila euro è stato integrato anche con i fondi di bilancio comunali e l’investimento complessivo, alla fine, supera di poco i 30mila euro. «In un momento di grossissima difficoltà per tutti gli enti locali abbiamo fatto uno sforzo enorme, perché riteniamo sia anche una questione di credibilità. Se chiamiamo i cittadini a scegliere, poi dobbiamo fare in modo di realizzare i loro progetti».
E quella di oggi non è solo la valorizzazione di una piazza, ma anche un segnale di attenzione nei confronti delle frazioni che ruotano attorno al centro cittadino. «Stiamo cercando in tutti i modi di dedicare la nostra attenzione alle due frazioni, Presa e Vena, che hanno caratteristiche diverse ma possono dare molto di più». È il terzo anno in cui a Piedimonte viene sperimentata la democrazia partecipata e i progetti scelti dai cittadini sono stati sempre attuati. Come la riqualificazione del campo sportivo Antonello Raiti, in cui è stato realizzato un impianto di illuminazione a led.
«Quello della democrazia partecipata è uno strumento che nel comprensorio, nonostante sia obbligo di legge, non viene utilizzato da tutti i Comuni. Ma è anche un modo per far comprendere ai cittadini quanto sia difficile scegliere un solo progetto quando si hanno risorse limitate», sottolinea Puglisi, che aggiunge come l’amministrazione sia «molto soddisfatta, perché queste iniziative sono segno di grande maturità civica. Avere la voglia di organizzarsi per far valere la propria idea è un esempio indubbio di democrazia ed è gratificante per noi».