Un colloquio avvenuto tra l'esponente del Partito democratico e l'ex premier ha provocato le dimissioni di Marco Zambuto. Il quale non nega quanto avvenuto, ma precisa i temi trattati. I due avrebbero parlato del deputato agrigentino di Forza Italia Gallo Afflitto e non della corsa alle primarie di Silvio Alessi. E l'ex dirigente parla di «vergognosa ed ignobile macchina del fango»
Pd, Zambuto si dimette da presidente in Sicilia Polemiche dopo la notizia dell’incontro con Berlusconi
La candidatura alle primarie del centrosinistra ad Agrigento di Silvio Alessi sarebbe stata decisa da Marco Zambuto, presidente del Partito democratico in Sicilia, con l’ex premier Silvio Berlusconi. Una notizia, quella riportata dal quotidiano La Repubblica, che ha portato Zambuto alle dimissioni dalla carica nel partito. «Faccio un passo indietro», ha affermato l’ormai ex presidente del Pd travolto in poche ore dalle polemiche. «Nessuno, se non in completa malafede, può mettere in dubbio la mia linearità politica nei confronti del Pd e del suo progetto di cambiamento del Paese – ha sottolineato – Sono pronto a sopportare il peso mediatico di chi vuole strumentalizzare quanto accaduto, pur tuttavia consapevole del tempo di barbarie civile e politica che stiamo vivendo, in cui non si riescono più a distinguere i gesti e il loro significato, sono pronto a fare un passo indietro e rimettere il mio mandato all’assemblea regionale del Pd». Un gesto compiuto «affinché non sia proprio il Partito democratico che oggi coraggiosamente guida l’Italia con il premier Matteo Renzi, a dover subire una vergognosa ed ignobile macchina del fango».
Al centro della vicenda il tentativo di aiutare quello che Marco Zambuto definisce «un vecchio amico con il quale oggi i percorsi politici sono totalmente diversificati e assolutamente distanti», il parlamentare agrigentino di Forza Italia Riccardo Antonio Gallo Afflitto. «Gallo Afflitto era in difficoltà perché alcuni media avevano rilanciato le dichiarazioni di un pentito secondo il quale il deputato nel 1988 avrebbe concorso a un omicidio di mafia – ha ricostruito Zambuto – Mi ha chiesto lui, insomma, di testimoniare davanti a Berlusconi sulla sua onestà. E lo ha chiesto a me proprio perché, da avversario, potevo risultare credibile». Questo, dunque, l’argomento trattato nell’incontro tra il leader del centrodestra e l’ex presidente del Pd isolano.
Un colloquio nel quale l’argomento politico, assicura Zambuto, non sarebbe stato toccato. «In quella data le primarie della coalizione Ag 2020 erano già state indette e al tavolo costituente avevano preso parte tutti i rappresentanti del Pd compreso il presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta». Per il politico, «se proprio una colpa mi si vuole attribuire in questa vicenda, è quella di essere stato solidale con chi si trovava umanamente in difficoltà. Ma io di questo non devo scusarmi proprio con nessuno».
«Prendo atto delle dimissioni di Marco Zambuto, che considero un passo dovuto nei confronti del Pd siciliano e dei suoi iscritti, militanti ed elettori», ha affermato il segretario regionale Fausto Raciti. «Sul caso delle amministrative di Agrigento – ha aggiunto – la scelta di superare le primarie, che rischiavano di diventare un’altra cosa rispetto a ciò che la nostra gente chiede e si aspetta, era l’unica strada percorribile». E ha aggiunto: «In Sicilia non permetteremo a nessuno di considerare il Pd un autobus sul quale salire a ridosso delle elezioni, a uso e consumo dei propri calcoli». Sul fronte agrigentino, intanto, ieri è stato dato il via libera alla proposta di candidare il deputato nazionale Angelo Capodicasa.
Le dimissioni di Marco Zambuto erano state invocate a gran voce da molti esponenti dello stesso Pd, a cominciare dalla ex segretaria regionale e componente della direzione nazionale Mila Spicola: «Non riconosco Zambuto come presidente del Pd Sicilia e ne chiedo le dimissioni. Nulla di personale ripeto, ma di politico tutto. Il Pd è dei cittadini, dei suoi iscritti, dei suoi militanti, nessuno può farne carne da macello e da beffa strumentalizzandolo e usandolo per fini diversi o personali». Stesso tenore del messaggio lanciato dai deputati regionali Fabrizio Ferrandelli e Marika Cirone Di Marco e da Baldo Gucciardi, presidente del gruppo all’Ars. «Quando si ricoprono cariche di responsabilità all’interno del Pd bisogna sempre avere rispetto per gli iscritti ed i sostenitori». Su Twitter Antonello Cracolici aveva scritto: «Spero che il presidente del Pd siciliano Zambuto, dopo aver letto i giornali, chieda scusa ai militanti del partito e si dimetta».