L'ultima ferita al cuore monumentale della città sono state le scritte lasciate con la vernice spray sull'edicola della Madonna delle Grazie. In tutta l'area scarabocchi e volgarità non si contano. Si torna a chiedere le telecamere ma il sindaco non si sbilancia
Paternò, scempiato l’altarino della collina storica Associazioni: «Le forze dell’ordine non bastano più»
Degradati e in mano ai vandali da anni, i beni monumentali della collina storica di Paternò gridano vendetta. Castello Normanno e Chiesa Madre, così come la scalinata settecentesca, sono ormai la tela su cui improvvisati poeti o pittori lasciano le proprie memorie o riproducono disegni che di artistico hanno però ben poco. L’ultimo scempio sono gli scarabocchi lasciati con la vernice spray sulla vetrata dell’edicola votiva che ospita la statua della Madonna delle Grazie. Scritte che fortunatamente è stato facile cancellare, grazie all’azione di privati e successivamente degli operai del Comune. Il deturpamento dell’altarino sarebbe avvenuto nelle ultime 36/48 ore.
Quelli dell’edicola votiva non sono gli unici scarabocchi; spostandoci di qualche metro, sempre sulle mura della scalinata settecentesca, troviamo altre scritte, stavolta volgari, realizzate anch’esse di recente. Nulla è stato coperto o rimosso e fra poco più di un mese sarà Pasqua. Il degrado in cui versa la scalinata non sarà di certo un bel biglietto da visita per Paternò. E non è finita qui. Anche la chiesa, nella sua parte che si affaccia sul piazzale antistante il Castello Normanno, risulta deturpata con frasi che si sovrappongo a vandalismi preesistenti. Stavolta nessuna volgarità, bensì un pensiero d’amore per la propria amata. Tempo addietro la Chiesa Madre e la scalinata furono oggetto di due interventi di riqualificazione costati diversi milioni di euro, senza che ciò abbia bloccato la vena artistica dei graffitari.
Da anni, alle amministrazioni comunali, si chiede un intervento deciso, magari un adeguato sistema di videosorveglianza a protezione dei beni della Collina storica. «È una vergogna, ma non ci facciamo intimidire – ha detto il vice presidente dell’Archeoclub sezione Ibla Major di Paternò, Paolo Di Caro, dopo l’atto vandalico ai danni dell’altarino – e chiediamo una mobilitazione della città, delle associazioni e delle istituzioni per denunciare pubblicamente questi gesti ignobili. Tolleranza zero ma il solo impegno delle forze dell’ordine non basta più, serve l’impegno di tutti». Mimmo Chisari, presidente di SiciliAntica Paternò, ha condannato l’accaduto ma ha specificato che «L’azione educativa non è più sufficiente, serve la sinergia di forze dell’ordine e istituzioni locali». Per il sindaco Nino Naso si tratta di un gesto di uno o più «Soggetti che non amano la città. Un atto che ancora una volta dimostra il senso di inciviltà di talune persone. Si sta lavorando per dotare la collina di videosorveglianza», conclude il sindaco.