«La gentilezza è un mezzo per recuperare il rapporto tra individui a partire da un’analisi soggettiva. Costruire insieme una società sostenibile, facendo attenzione alle emozioni». Si potrebbe riassumere così lo scopo del movimento italiano per la gentilezza raccontato a MeridioNews dalla presidente Natalia Re, palermitana. E proprio a Palermo, da Parma, si è spostato a […]
Dall’ambiente alla giustizia, a Palermo il Movimento italiano per la gentilezza raccontato dalla presidente Natalia Re
«La gentilezza è un mezzo per recuperare il rapporto tra individui a partire da un’analisi soggettiva. Costruire insieme una società sostenibile, facendo attenzione alle emozioni». Si potrebbe riassumere così lo scopo del movimento italiano per la gentilezza raccontato a MeridioNews dalla presidente Natalia Re, palermitana. E proprio a Palermo, da Parma, si è spostato a partire da quest’anno il movimento nato intorno agli anni 2000 dall’idea dei coniugi Marta e Giorgio Aiassa, dopo un summit a Singapore. A mettere a disposizione i fondi per portare la gentilezza – facendo intervenire il movimento laddove necessario – è Ugri, azienda di gestione dei rifiuti con sede a Carini, nel Palermitano.
Tra le varie campagne portate avanti c’è quella di responsabilità sociale durante il periodo Covid, per sensibilizzare la cittadinanza alla vaccinazione. Sanità che è uno dei focus principali del movimento, come evidenzia la presidente: «Ci siamo ispirati all’11esimo obiettivo globale dell’agenda delle Nazioni unite per il 2030 – spiega Natalia Re – e abbiamo stilato un decalogo sulla gentilezza che possa aiutare l’utenza a usare un linguaggio adeguato in ambito sanitario. Capita spesso che il personale sanitario venga accusato per partito preso, anche quando non è responsabile, e questo va evitato poiché costa tanto alla sanità pubblica, oltre ad avere un impatto negativo sulla psiche di medici e infermieri. Con un pensiero anche a quei cittadini che, in preda al forte stress, creano danni nei pronto soccorso». Non solo sanità, comunque: tra i temi del movimento ci sono anche giustizia, uguaglianza ed educazione.
Tra i tanti mezzi di diffusione, Natalia Re ha scelto anche di scrivere – in particolar modo saggistica – del rapporto culturale rispetto al tema cardine della gentilezza. Il suo primo libro, nel 2021, si intitola Regine inside: autodeterminarsi al tempo della rivoluzione green. «La storia della mia vita da vagabonda delle emozioni – si legge nella prefazione – che ha viaggiato all’estero per poi ritornare in Sicilia con la voglia di cambiare le cose». Cambiamento che assume ulteriore consistenza attraverso il secondo libro, Regine inside: autodeterminarsi con gentilezza, pubblicato nel 2022 durante la positività al Covid della scrittrice. «Onorata della prefazione a firma di don Enzo Volpe, attivista dei diritti e sacerdote che segue i disagi di Ballarò – racconta – Si tratta di multiculturalismo e religioni a confronto sul tema della gentilezza. Tra queste spicca la cultura islamica, intrisa del valore della gratitudine che emerge nei passi del corano». La terza pubblicazione, arrivata al pubblico da poco, è La terra siamo noi, vivere con gentilezza, un libro illustrato per bambini da leggere in famiglia «perché i temi della gentilezza e dell’ambiente devono essere vissuti sin dall’infanzia». Nel futuro di Re c’è poi un quarto libro, su cui l’autrice sta lavorando, con un focus incentrato sulla gentilezza dal punto di vista linguistico: perché «le parole hanno un peso», ricorda.
Tra le iniziative che hanno toccato da vicino la presidente, «tanto da cambiarmi dentro», ce n’è una in particolare: La gentilezza apre tutte le porte. Una campagna che porta l’interesse delle istituzioni pubbliche dentro le carceri. La prima esperienza è stata al carcere Pagliarelli di Palermo, durante la festa del papà di quest’anno, quando Natalia Re ha tenuto un incontro con 70 detenuti e le loro famiglie. «Lì ho percepito da parte loro l’esigenza e la voglia di parlare di gentilezza come forma di amore», racconta la presidente. Novità di qualche settimana, invece, è un osservatorio sulla gentilezza e i comportamenti: «Attraverso interventi di natura gentile si possono diminuire alcuni reati – conclude Natalia Re – come nel caso dei femminicidi, lavorando sull’incapacità degli uomini di accettare il no delle donne».