Tutto quello che sappiamo finora sulla morte di Angelo Onorato: telecamere, lettere, appuntamento e pistola

È stato iscritto per omicidio il fascicolo di indagine aperto dalla procura di Palermo dopo la morte di Angelo Onorato, l’imprenditore e marito dell’eurodeputata Francesca Donato. Con le indagini ancora in corso, la prima cosa da chiarire è se si sia trattato di un suicidio o di un omicidio. Per gli inquirenti entrambe le ipotesi, al momento, restano sullo stesso piano. Qualche elemento per fare chiarezza potrebbe arrivare dall’autopsia, che è stata fissata per domani all’istituto di Medicina legale del Policlinico di Palermo. Nelle prossime ore, invece, sarà effettuata una Tac sul cadavere di Onorato. «Sto vivendo i momenti più difficili e devastanti della mia vita. Il dolore è inimmaginabile. Prego tutti di astenersi da speculazioni sulle cause della morte di mio marito», ha scritto su X l’eurodeputata della Democrazia cristiana Sicilia nuova. «Mio padre non era una persona che avrebbe mai lasciato la sua famiglia – ha scritto la figlia 21enne Carolina – E, soprattutto, per come io stessa insieme a mia madre lo abbiamo trovato, vi dico che non è stato suicidio ma omicidio».

Il ritrovamento del cadavere

L’architetto e imprenditore 56enne è stato trovato senza vita sabato pomeriggio. Seduto sul sedile del guidatore della sua auto – un suv Range Rover – parcheggiata nella periferia nordovest di Palermo, precisamente in via Minutilla, una bretella parallela all’autostrada che porta a Mazara del Vallo, nel Trapanese. Non vedendolo tornare a casa, la moglie e la figlia si sono preoccupate e lo hanno rintracciato utilizzando la localizzazione del suo cellulare. Una fascetta di plastica di quelle che si usano nei cantieri stretta attorno al collo e una macchia di sangue sulla camicia. Traccia che, in un primo momento, aveva fatto pensare a una ferita addirittura d’arma da fuoco. Congettura esclusa dal medico legale, che ipotizza, invece, che quel sangue sia stato causato dai colpi di tosse dovuti al soffocamento. Dopo la prima ispezione cadaverica fatta sul posto, il medico legale ha anche riferito agli investigatori che sul corpo di Onorato – trovato con i mocassini sfilati dai piedi – non risultano segni di violenza o di colluttazione. Sarà l’autopsia, disposta dal procuratore aggiunto Ennio Patrigni, a dire di più.

Le telecamere

L’auto in cui Onorato è stato ritrovato cadavere era parcheggiata in un punto non ripreso da telecamere. Il tratto prima e quello dopo di via Minutilla, invece, sono ripresi da due telecamere di videosorveglianza private. Gli inquirenti hanno già analizzato le immagini dei filmati registrati, che hanno fornito alcuni elementi utili alle indagini: Onorato ha parcheggiato verso le 11 di sabato mattina. Fermo lì all’interno dell’abitacolo avrebbe anche ricevuto e risposto a una telefonata. Stando a quanto emerso dai video, dalle 10:30 alle 14:30 dalla bretella sarebbero passate diverse auto, ma nessuna si è fermata. Un dato dedotto dal fatto che il tempo del passaggio dal primo al secondo occhio elettronico è compatibile con quello di percorrenza del tratto di strada. Nessun pedone, invece, viene ripreso dalle telecamere. Il suv di Onorato era parcheggiato davanti a un cancello alto circa due metri, dietro il quale c’è una vecchia caserma abbandonata. Non è chiaro se il 56enne sia arrivato lì in auto da solo.

La lettera

«L’avvocato sa tutto». A un biglietto trovato in casa sabato sera Onorato avrebbe affidato le indicazioni per i familiari nel caso in cui gli fosse successo qualcosa. Il legale e amico del 56enne «che conosce tutta la situazione» è Fabrizio Macchiarella. Oltre alla moglie e alla figlia Carolina, anche lui è già stato sentito dagli investigatori. È al tributarista di fiducia che Onorato avrebbe consegnato un documento di tre pagine con dettagli sulla situazione economica, sulla gestione delle imprese e delle proprietà e anche un resoconto di qualche debito e di diversi crediti. Nella stessa lettera ci sarebbero anche dei vaghi riferimenti a persone sbagliate di cui si sarebbe fidato. Fogli dai quali emerge una preoccupazione, ma per cui non si esplicita la ragione, che sarebbero dovuti finire nelle mani della moglie solo nel caso in cui a Onorato fosse accaduto qualcosa. Adesso è nelle mani degli inquirenti.

L’appuntamento

Dopo una tranquilla serata trascorsa al circolo di tennis che frequentava, la mattina di sabato Onorato è andato all’aeroporto di Punta Raisi a prendere il marito della sorella, che arrivava da Milano per un battesimo. Uno strappo veloce, per cui lui stesso si era proposto, fino a un Comune della costa nord di Palermo dove si sarebbe svolto l’evento. Al cognato il 56enne avrebbe detto di essere di fretta, perché doveva andare «per risolvere un problema con una persona di Capaci (nel Palermitano, ndr) spero in maniera bonaria».

Le indagini

Il cellulare, le agende, il computer e i conti correnti. Da qui stanno partendo le ricerche degli inquirenti, che stanno analizzando tutti i contenuti. L’architetto – che nel 2022 era stato candidato alle Regionali con la Democrazia cristiana Sicilia nuova di Totò Cuffaro – è un volto noto dell’imprenditoria palermitana: proprietario di un negozio di arredamento per la casa in viale Strasburgo, Onorato si occupava anche di realizzazione di supermercati. Secondo quanto riferito dai parenti più stretti a chi indaga, di recente avrebbe provato a procurarsi una pistola. Un’arma che avrebbe voluto avere con sé soprattutto da quando sarebbe stato preoccupato dopo le lamentele arrivate per alcuni lavori relativi alla costruzione di un capannone nella zona di Capaci.


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