A.E. è accusato di aver truffato per anni diversi anziani residenti nella cittadina ragusana, sottraendo loro, tramite artifizi e raggiri, ingenti somme di denaro. Una coppia ha raccontato di aver consegnato in totale 30mila euro. Guarda il video
Modica, consegnavano la pensione a truffatore Anziani plagiati da un 58enne tecnico comunale
La Polizia di Stato del Commissariato di Modica ha tratto in arresto in flagranza di reato, nella giornata del 3 dicembre u.s., un uomo di anni 58, A.E. originario di Pozzallo ma residente e tecnico comunale in questo centro, responsabile di aver truffato per anni diversi anziani residenti a Modica, sottraendo loro, tramite artifizi e raggiri, ingenti somme di denaro per lassi di tempo non inferiore all’anno.
In data 28 novembre u.s. si presentava presso questi Uffici di Polizia una anziana signora, di 70 anni, la quale sporgeva, anche consigliata da una sua conoscente appartenente alla Polizia di Stato, dettagliata denuncia nei confronti di un soggetto di Modica, l’odierno arrestato, il quale da circa un anno, sotto la falsa promessa di potersi adoperare per un consistente aumento della pensione sociale, si faceva consegnare l’intero importo mensile INPS, millantando la puntuale consegna della somma all’ente erogatore per ottenere altri tipi di prestazioni pensionistiche molto più vantaggiose, con aggiunta di arretrati. L’artifizio dell’uomo veniva corroborato da telefonate fasulle verso fantomatici avvocati o professionisti che avrebbero perorato tale causa. Questo alla presenza degli anziani, abusando della loro credulità e della minorata difesa dovuta all’età.
Sulla base delle informazioni acquisite in denuncia l’uomo veniva rapidamente identificato, tramite foto segnaletiche, dagli agenti del Commissariato di Modica; lo stesso infatti risultava avere numerosi e specifici pregiudizi per truffa, falso, usura, ricettazione, etc. a testimonianza della serialità della sua azione truffaldina. Peraltro in passato era già stato arrestato per analoghi fatti.
Nella stessa denuncia la vittima indicava altri due coniugi, suoi coetanei, che gli avevano fatto conoscere l’individuo presunto benefattore ed a cui la donna versava la sua pensione; in un secondo momento gli stessi, completamente plagiati ed in buona fede, facevano da tramite per le relative consegne di denaro liquido al truffatore. Pertanto, al fine di inchiodare alle proprie responsabilità l’autore della truffa, la Polizia di Stato avviava una serie di attività di appostamento, debitamente videodocumentata e tendeva la trappola per incastrare il malfattore senza scrupoli. Attraverso tale attività di polizia giudiziaria venivano registrati i movimenti dell’uomo ed il suo modus operandi nei confronti delle vittime.
In una prima circostanza il personale della Polizia di Stato predisponeva un servizio di appostamento nei pressi dell’Ufficio Postale di Modica – Sorda. Infatti nella mattinata di sabato u.s. i due coniugi “attenzionati”, dopo aver prelevato l’importo contante delle loro pensioni si dirigevano verso via Resistenza Partigiana, ove incontravano A.E. comodamente seduto all’interno della sua autovettura ed al quale consegnavano una busta di colore bianco. Tale riscontro risultava propedeutico all’attività del lunedi seguente, giorno in cui l’uomo avrebbe cercato di prelevare anche la pensione della denunciante, comprensiva di tredicesima.
Nel primo pomeriggio di lunedi la denunciante infatti si recava presso l’abitazione dei due coniugi pedinati nei giorni precedenti e unitamente agli stessi, dopo aver percorso varie vie del centro città, faceva scendere dall’auto l’anziano signore il quale recandosi nel marciapiede opposto trovava ad attenderlo A.E. ed al quale consegnava una busta di colore bianco.
In tale circostanza gli operatori di Polizia, consapevoli che si erano configurati gli estremi per avvalorare le responsabilità del soggetto, intervenivano bloccando ed identificando l’individuo il quale veniva sottoposto a perquisizione personale; in esito alla stessa veniva rinvenuta una busta bianca contenente 500 euro tutte in banconote da 20,00 cadauna. Ulteriore perquisizione si estendeva al luogo di lavoro del soggetto, ove si acquisiva documentazione inerente i dati fiscali e generalità delle sue vittime, nonché presso la sua abitazione ove si rinveniva una busta contenente la somma contante di 1.300,00 euro. Tale somma era esattamente la pensione e la tredicesima di entrambi i coniugi che per fortuna non era ancora stata dilapidata dal truffatore e che invece è stata restituita tra le lacrime di commozione della coppia.
I due coniugi anziani accompagnati in questi Uffici dopo le prime tergiversazioni, anche legate alla minorata difesa dovuta all’età ed alla assoluta condizione di plagio in cui versavano, dopo molte resistenze, forse dovute anche alla vergogna, crollavano affermando che da circa tre anni versavano tutte la loro pensione all’arrestato. Tale azione criminale aveva portato, nel corso del tempo, a consegnare all’uomo la somma di oltre 30mila euro.
L’autore della truffa su disposizione dell’A.G. veniva sottoposto agli arresti domiciliari presso la sua abitazione di questo centro ed ulteriori indagini sono in corso al fine di addivenire alla identificazione di altre vittime delle operazioni di raggiro, stante il corposo materiale acquisito nel corso della perquisizione. Una quarta vittima ha formalizzato la sua volontà di procedere nella mattinata odierna.
L’operazione nel suo complesso ha consentito, in questa prima fase, oltre ad interrompere l’azione criminosa dell’uomo ed a restituire le intere pensioni comprensive di tredicesima (già sottratte) ai legittimi proprietari, anche di poter ampliare l’indagine ed individuare altre probabili vittime.
(Fonte: commissariato di Modica)