Si placa la protesta degli operai delle aziende dell’indotto della raffineria di Milazzo. Una mobilitazione scattata nei giorni scorsi, e che ha portato all’incontro di oggi, organizzato da Confindustria Sicilia, alla Camera di commercio di Messina. Sul tavolo la questione relativa al mancato reintegro nella fase 2 del personale in cassa integrazione. «Ricomincia il dialogo», dicono i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Messina, Giovanni Mastroeni, Antonino Alibrandi e Ivan Tripodi. «L’obiettivo comune è quello di superare il periodo negativo che sta attraversando tutta l’area», aggiungono. Adesso si lavorerà per fare rientrare prima possibile tutti i lavoratori, circa 600 persone, all’interno del ciclo produttivo, che torneranno al loro posto con una rotazione del personale e il rispetto delle norme anti contagio. «Nonostante un periodo storico difficilissimo – si legge in una nota diffusa dalla raffineria- , un crollo repentino dei consumi e una forte contrazione dei margini di raffinazione in tutta Europa, gli azionisti Eni e Q8 confermano che Milazzo continua ad essere un sito produttivo strategico».
A detta della raffineria, il Piano regionale di tutela della qualità dell’aria, approvato nel 2018 per controllare i livelli di particolato pm10 – particelle atmosferiche solide e liquide che si caratterizzano per la lunga permanenza in atmosfera – e di biossido di azoto nei grandi centri urbani, impone agli impianti siciliani limiti emissivi irraggiungibili mettendo a rischio il futuro dell’azienda. Le prescrizioni, tuttavia, fanno riferimento a un documento della Comunità europea che impone il rispetto di precise norme in tema di emissioni industriali. Rispettabili, quest’ultime, con soluzioni tecniche impiantistiche, gestionali e di controllo. Su questi punti si sono già espressi il Coordinamento ambientale e il Movimento no inceneritori del Mela, l’Adasc, il Comitato dei cittadini contro l’inceneritore del Mela, l’Arci Messina APS.
Sulla questione ieri sera si è confrontato anche il Consiglio comunale, convocato con urgenza al Comune di Milazzo. La seduta si è conclusa con la firma di un documento congiunto in cui si richiede ai vertici della raffineria di «presentare un piano industriale per il breve, medio e lungo periodo», si legge nel documento. La proposta del Consiglio è quella di istituire un tavolo permanente composto da rappresentanti del Comune, polo industriale e sindacati e di ricostituire la consulta ambientale, operativa durante la passata amministrazione. Salta all’occhio l’assenza di un invito, alla partecipazione al tavolo tecnico, del Comune di San Filippo del Mela e di associazioni e comitati di difesa ambientale, il primo interessato alla zona della raffineria, i secondi da anni impegnati nella vigilanza dell’operato del polo industriale a tutela della salute dei cittadini.
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