L'assessore regionale alla Salute annuncia che il Cefpas, ente di formazione regionale, organizzerà dei corsi rivolti a chi non è riuscito a entrare nelle scuole di specializzazione. Per poi impiegare questi giovani professionisti in corsia
Medicina, corsi per i laureati senza la specializzazione Razza: «Li formiamo e li impegniamo nell’emergenza»
«I laureati in medicina che non entreranno nelle scuole di specializzazione faranno dei corsi di formazione al Cefpas di Caltanissetta per lavorare nella medicina d’urgenza». Ad annunciarlo l’assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza, ieri a Caltanissetta per l’inaugurazione di un nuovo centro di riabilitazione neuropsicomotoria.
«Si sa che in Italia c’è questo problema enorme di migliaia di ragazzi che negli anni si sono laureati, si sono abilitati, ma non hanno avuto da parte dello Stato il diritto di accesso alle scuole di specializzazione. Questo oggi – ha detto l’assessore Razza – significa che sono necessari migliaia di medici per il servizio di emergenza ma che non possono essere reclutati. La Regione in questo anno e mezzo ha fatto tantissimi concorsi. Abbiamo anche lanciato due concorsi di bacino per i medici di chirurgia e d’urgenza, però ogni volta riusciamo a coprire un numero inferiore di posti rispetto a quelli che sono necessari. Ed allora noi, tra i primi in Italia, abbiamo pensato di voler chiamare questi professionisti, ma, per essere coinvolti all’interno del sistema, c’è bisogno di formarli. Dove farlo? La Sicilia ha il Cefpas, che è il cuore delle attività della formazione sanitaria».
Per tre mesi il Cefpas organizzerà i corsi di formazione riservati a questa categoria di professionisti che poi verranno immessi con convenzioni in tutti gli ospedali siciliani e pagati esattamente con la stessa borsa che ricevono gli specializzandi. Per 24 mesi saranno formati con un training on the job che vedrà protagonisti anche tutti i medici dell’emergenza. “Noi probabilmente, ogni tanto dovremmo riconoscerlo, abbiamo fatto meglio di tante regioni italiane perché abbiamo individuato, non un percorso di immissione in ruolo, ma un percorso formativo”, ha affermato Razza.
(Fonte: Ansa)