A tre anni esatti dalla morte, Palermo ricorda il cameraman palermitano con una fiaccolata. La madre, Santina D'Alessandro: «Non vogliamo vendetta, ma solo vedere gli assassini in galera»
Mario Biondo, caso resta ancora aperto «Nuova perizia può essere una bomba»
È il 30 maggio 2013 quando Mario Biondo viene ritrovato impiccato nel soggiorno della sua casa a Madrid. A tre anni di distanza Palermo e la sua famiglia lo ricordano con una fiaccolata commemorativa che si muove da piazza Castelnuovo sino al Teatro Massimo. Solo il mese scorso il professore Paolo Procaccianti, responsabile dell’Istituto di Medicina Legale di Palermo, ha consegnato la sua seconda relazione ai pm coinvolti nel caso, Calogero Ferrara e Claudio Camilleri, confermando sotanzialmente quanto stabilito già nella prima: «Ribadisce quello che aveva già detto: suicidio – spiega a MeridioNews Giuseppe Biondo, padre di Mario -. Accusando i nostri medici legali di essere dei millantatori e di essersi lasciati influenzare dalla stampa». Numerose sarebbero, però, secondo la famiglia e a parere dell’avvocata Carmelita Morreale, le incongruenze con l’ipotesi del suicidio: «Non convincono le circostanze del ritrovamento, il doppio solco sul collo, la posizione del corpo» continua a dire il padre del cameraman.
A lasciare perplessi anche le prime dichiarazioni della polizia spagnola proprio in merito ad alcuni particolari del cadavere sulla scena del crimine, che parlano di gambe genuflesse, mentre dalla foto sembra evidente che si tratti di «gambe rigide già in avanzato stato di rigor mortis. Qualcuno lo ha appeso in quella posizione», ribadisce Biondo. A dare nuove speranze ai familiari un asso nella manica: oltre alla perizia dei periti di parte, infatti, si avvarrano di un esperto antropometrico che, sulla base delle foto, analizzerà la balistica del corpo, ricostruendo all’indietro la dinamica dei fatti, per dimostrare che in realtà si è trattato di omicidio. «Sul collo c’è anche un solco di otto millimetri compatibile con un cavetto, non con una pashmina» rivela il padre, facendo riferimento al noto foulard di seta trovato sul corpo del figlio.
Il caso, dunque, resta aperto. «La Procura di Palermo è in attesa di ricevere questa nostra relazione» spiega ancora Giuseppe Biondo, che continua: «La Spagna sta coprendo qualcosa di inverosimile, di inscenato». Un suicidio, in pratica, che secondo la famiglia Biondo non sarebbe mai avvenuto. «La Procura è dalla nostra parte: ha richiesto una rogatoria internazionale e anche tutte le foto originali della scena del crimine e dell’autopsia, che sono finalmente arrivate a noi dopo due anni e mezzo» prosegue l’uomo. Molte incongruenze, secondo il padre, indirizzerebbero verso l’ex moglie del cameraman, la showgirl spagnola Raquel Sanchez Silva, che dal momento del fatto ha interrotto i rapporti con i Biondo. Arrivando addirittura a denunciarli per molestie. «Prima ha dichiarato alla polizia nazionale che si trattava di suicidio. Poi lo ha fatto diventare un incidente, alludendo a un gioco autoerotico. Ma lui è stato trovato vestito, le cose parlano chiaro» ribadisce Biondo senior.
A destare non pochi dubbi anche alcuni file che sarebbero stati cancellati dal computer personale di Mario. In questi tre anni dalla sua morte più volte si è ipotizzato che stesse conducendo delle ricerche personali sul conto della moglie, della quale sospettava passati coinvolgimenti nel mondo del porno. «Potrebbero essere stato il movente. Mario ha scoperto qualcosa su di lei» azzarda ancora Giuseppe Biondo. I familiari sostengono che il depistaggio sia stato solo la conseguenza delle bugie iniziali: «Lui è stato strangolato e appeso, e questo è il primo passaggio. Poi, le foto della scena scattate dalla scientifica e affidate al giudice sono andate perse. Infine, sono riapparse a più di due anni di distanza» conclude il padre del ragazzo, convinto più che mai che ci sia qualcosa di non detto sulla vicenda del figlio.