L’ira di Raciti: “Il nuovo Governo figlio di interessi di bottega. Roma faccia chiarezza”

IL SEGRETARIO REGIONALE DEL PD SICILIANO PROVA A DARE DIGNITA’ POLITICA A QUELLO CHE RESTA DEL SUO PARTITO IN SICILIA

Coltellate alle spalle, intrighi e sotterfugi nel PD ormai sono all’ordine del giorno. L’ultima ‘vittima’ è il segretario regionale, Fausto Raciti, messo all’angolo dal patto tra il Presidente Rosario Crocetta e il braccio destro di Renzi in Sicilia, Davide Faraone.

Oggi Raciti verga un comunicato stampa al vetriolo, in cui accusa sia il presidente della Regione, Rosario Crocetta, sia i dirigenti del suo partito di avere obbedito ad interessi di bottega e chiede a Roma di fare chiarezza.

“In conseguenza alle decisioni assunte ieri dal Presidente Crocetta – si legge nel comunicato di Raciti – ritengo superflua la direzione di oggi, che era stata convocata per discutere della formazione del nuovo governo regionale. Voglio sottrarre il Partito democratico al rischio dello spettacolo indecoroso che alcuni dirigenti del Pd sono pronti a dare”.

“Il governatore con le sue decisioni – prosegue Raciti – ha partorito non un nuovo governo, ma un governo di sopravvivenza con numeri addirittura più risicati del Governo precedente, che rischia di tradursi in costante mercimonio all’Ars. Di questa scelta risponderanno il Presidente Crocetta e i singoli esponenti delle forze politiche di maggioranza, compreso il mio Partito, che hanno scelto di parteciparvi”.

“Il risultato – afferma – è un Governo senza numeri, con minori competenze del Governo uscente, nessun programma e mille punti interrogativi sul futuro di questa regione. Con il meschino tentativo di spaccare il PD, Crocetta e chi lo segue si assumono una gravissima responsabilità politica che non passerà inosservata”.

“Con quale forza affronteranno l’emergenza finanziaria? Con quale forza risponderanno alla domanda di sicurezza sociale delle migliaia di precari di questa Regione?”.

“La logica notabiliare e correntizia con cui è stato composto questo nuovo esecutivo – aggiunge il segretario del PD dell’Isola – è figlia delle piccolezze di chi avrebbe dovuto rappresentare la Sicilia all’interno del Partito nazionale ed ha preferito, invece, cedere agli interessi di bottega consegnandosi del tutto ad un cerchio magico che è il vero problema di questa Regione e del suo presidente”.

“Credo, adesso – conclude Raciti – che Roma debba fare chiarezza”.

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