L’esordio di Roberto Agnello: “Il mutuo da un miliardo di euro non mi fa sognare. Ma…”

IL NUOVO ASSESSORE ALL’ECONOMIA HA ESORDITO STAMATTINA IN COMMISSIONE BILANCIO E FINANZE DESTANDO UNA BUONA IMPRESSIONE TRA PARLAMENTARI, DIRIGENTI E FUNZIONARI DELL’ARS. LE PRECISAZIONI DI D’ASERO: “IL TASSO D’INTERESSE VA RIDOTTO”

Ha destato una buona impressione l’esordio, stamattina, in Commissione Bilancio e Finanze dell’Ars, del nuovo assessore regionale all’Economia, Roberto Agnello. La cosa che è stata notata subito, da parlamentari, dirigenti e funzionari del Parlamento dell’Isola, è il tratto gentile e la disponibilità ad ascoltare.

Il nuovo assessore ha detto a chiare lettere di aver saputo che nel passato, anche recente, tra gli uffici dell’Ars e gli uffici dell’assessorato all’Economia non c’è stato grande ‘afflato’. L’assessore Agnello ha definito indispensabile la leale collaborazione tra gli uffici. E un primo segnale è stato già lanciato: capo di gabinetto non è più Giulio Guagliano, sempre in auge con l’ex assessore Luca Bianchi. Il suo posto è stato preso dalla dottoressa Vitalba Vaccaro, considerata un tecnico di prim’ordine.

Insomma, i primi passi dell’assessore sembrano quelli giusti. Quanto al merito del primo provvedimento in discussione in Commissione Bilancio e Finanze – il mutuo ‘ascaro’ da un miliardo di euro per pagare improbabili debiti delle imprese – l’assessore Agnello non è sembrato particolarmente entusiasta della soluzione che ha trovato ‘impiattata’.

L’assessore – al contrario del suo predecessore, che enfatizzava questo mutuo che, a suo dire, avrebbe rappresentato la panacea di tutti i mali – ha detto che la soluzione non è la più adatta. Ma, ha aggiunto, oggi, per quelle che sono le condizioni finanziarie in cui si trova la Regione siciliana, il mutuo potrebbe essere una necessità dettata dal fatto che bisogna a tutti i costi evitare di fermare la ‘macchina’.

Insomma, con Roberto Agnello sembra cambiata la filosofia: nessuno scontro con i parlamentari e con gli uffici dell’Ars ma, al contrario, la ricerca di soluzioni concordate.

Intanto sul mutuo ‘ascaro’ interviene il capogruppo del Nuovo centrodestra all’Ars, Nino D’Asero, che questa volta dice cosa condivisibili: “È tempo di fare una virtuosa inversione di rotta. Aspettiamo una presa di posizione netta dell’assessorato e del Governo. Il mutuo non potrà pesare sul futuro dei siciliani. Occorrerà rivedere la politica del risparmio e tagliare, per esempio, nei costi della burocrazia, ma anche nei servizi: mi vengono in mente le spese esagerate per le discariche pubbliche che potrebbero esser di molto ridotte, fermo rimanendo l’aumento del beneficio alla popolazione e al territorio. A questo possiamo un nuovo rinegoziare delle spettanze statali alla nostra Regione”.

A questo punto arriva la parte più importante del discorso di D’Asero: “Basilare è il ragionamento sul tasso del mutuo. La legge nazionale che ci consente di affrontare il miliardo di debito dice che il tasso di interesse deve essere equiparato all’ultima vendita dei Btp a cinque anni; ebbene, nel febbraio scorso, l’ultima vendita ha prodotto un costo per lo Stato pari al 2,14 di interesse. E allora perché la Regione dovrebbe piuttosto pagarne il 4,8 per cento? Aspettiamo da Agnello risposte concrete su un argomento che al suo predecessore è costato le dimissioni”.

Insomma, la parola passa al nuovo assessore all’Economia.

Foto di prima pagina tratta da associazionecamelos.blospot.com


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