Centrodestra agitato per il Catenomoto e spaccato in Sicilia. Ferragosto caldo più che mai per la politica siciliana e romana. Ai tavoli della Capitale, da definire non ci sono solo i candidati per i collegi in vista delle elezioni del 25 settembre ma anche le coalizioni per le regionali in Sicilia. Bisogna garantire i seggi blindati e considerare il taglio delle poltrone. E se Giorgia Meloni ha inviato in terra sicula, con pieni poteri, Ignazio La Russa per affrontare la questione Musumeci bis, i conti pure a Roma bisogna farli con l’oste siciliano. In questo caso ha un nome e cognome: Cateno De Luca. L’ex sindaco di Messina continua a preoccupare il centrodestra, per i consensi in crescita e a causa della sua presenza nei territori, circondato da cittadini che lo sostengono. Non contento del risultato ottenuto nel cammino verso Palermo, concluso a Mondello, dopo quasi 48 ore di riposo insieme alla famiglia, l’ex sindaco ha raggiunto i suoi tavoli romani, quelli collegati alle sue liste e al suo progetto politico meridionalista. Nel frattempo non ha risparmiato nessuno durante il viaggio. Nemmeno il dimesso sindaco di Catania Salvo Pogliese. «Pogliese – ha detto De Luca – si è dimesso solo per salvare il suo culo. Ora ci sarà un anno di commissariamento e i catanesi pagheranno doppiamente. E allora io cosa posso fare? Sfido Salvo Pogliese. Credo che sarà candidato al Senato e io andrò a candidarmi a Catania. Lo sfido in casa».
Sullo sfondo il seggio blindato di Pogliese che potrebbe essere garantito dalla sua città. La stessa per la quale si era candidato a sindaco nel 2018, con lo slogan Io ho scelto Catania per poi lasciare, prima in seguito alla sospensione per la vicenda giudiziaria e dopo in maniera netta. Non va meglio, all’interno del centrodestra, neppure sul fronte delle Regionali. La spaccatura ormai è quasi certa. Niente accordo con la Democrazia Cristiana Nuova di Totò Cuffaro. Intervenuto in diretta all’interno della rassegna Stampa di Radio Fantastica e Sestarete TV (canale 81), ha confermato la corsa fuori dalla squadra formata da Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega e centristi. Con gli stessi che lo osannavano nei primi anni del Duemila, infatti, pare non esserci sintonia. «La Democrazia Cristiana Nuova – ha dichiarato Cuffaro – alle elezioni regionali avrà una propria candidata per la presidenza perché non possiamo sottostare a sotterfugi, litigi, sceneggiate che si stanno verificando nel centrodestra. Ognuno ha il proprio diritto di scegliere la politica che vuole fare. Ma immaginare che si arroghi il diritto di dare patenti, di scegliere candidati e di bocciarne altri, è una cosa che non condivido e che non posso immaginare per un partito come la Democrazia Cristiana Nuova. Ci siamo presentati a Palermo e abbiamo eletto tre consiglieri comunali che, sommando le loro età, si arriva ad ottant’anni. Abbiamo un assessore che ha 29 anni, il più giovane nella storia del Comune. Faremo delle liste in tutta la Sicilia con persone giovani. Vogliamo portare – continua Cuffaro – una realtà nuova non solo a parole ma anche con i fatti. Noi non crediamo più in una coalizione litigiosa che sceglie, nelle combriccole di vertice, le politiche future della Regione, senza coinvolgere i cittadini». E a pensare che pochi giorni fa, lo stesso Cuffaro aveva ricordato agli ormai ex alleati: «Attenzione perché Cateno De Luca sta crescendo nei consensi e sta attirando elettorato dal centrodestra».
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