Ieri sera nuovo show di nelli e delle sue chiacchiere da tre carte e un punto. Obiettivo: prendere altro tempo sulla pelle dei lavoratori
L’assessore Scilabra annuncia una nuova norma: niente Agenzia unica, ma ritorno al Ciapi
IERI SERA NUOVO SHOW DI NELLI E DELLE SUE CHIACCHIERE DA TRE CARTE E UN PUNTO. OBIETTIVO: PRENDERE ALTRO TEMPO SULLA PELLE DEI LAVORATORI
Altro dietrofront del Governo regionale. Niente Agenzia unica dei lavoratori della Formazione professionale. A suo posto una norma per trasformare il Ciapi di Priolo in un contenitore che dovrà gestire gli operatori della formazione professionale licenziati o sospesi dagli enti formativi di appartenenza.
Questo è in senso della proposta normativa presentata ai lavoratori ieri sera dall’assessore alla Formazione professionale, Nelli Scilabra, nel corso dell’incontro con i lavoratori del settore che si è svolto a Palermo.
Di fatto, il solito gioco del nulla mescolato con niente: aria fritta per tutti, tanto per far passare il tempo.
Magari presentando una norma strampalata e pericolosa. Che non chiarisce la posizione giuridica che andrebbero ad assumere i lavoratori trasferiti nel ‘Ciapi nuova versione’. per esempio, chi li dovrebbe pagare, con quale Contratto di lavoro e con quali tutele.
Una novità che ha lasciato basiti tutti i presenti e che aggiunge confusione al già caotico clima che da troppo tempo si respira nel settore.
La norma si rivolge solamente agli operati della filiera degli interventi formativi. Da quanto abbiamo saputo, nulla pare sia stato chiarito in ordine all’estensione degli effetti della citata norma ai lavoratori del comparto dell’Obbligo formativo (Oif).
Resterebbero esclusi, ad oggi, anche gli operatori degli ex Sportelli multifunzionali.
Per la prima volta dal 1976 ad oggi un Governo regionale decide di dividere gli ex sportellisti dai collegi degli Interventi formativi.
Questa decisione annunciata ieri sera cancellerebbe in un sol colpo l’Albo, la legge regionale 24 del 6 marzo 1976 ed il sistema delle tutele che ancora regge il settore.
L’annientamento di un quadro normativo esistente, frutto delle lotte sindacali dei lavoratori che, in 38 anni di attività, hanno garantito l’erogazione dei servizi.
Sull’esodo del personale che andrebbe in pre pensionamento nulla di nuovo ancora. L’assessore Scilabra si è limitata a ripetere sempre la stessa tiritera: stiamo lavorando sulla misura che prevede l’utilizzo di 45 milioni di euro.
Stiamo lavorando è un modo per dire che non si è ancora fatto nulla di concreto.
Atteggiamento in perfetta linea con il quadro d’azione del Governo Crocetta che, con la politica del rinvio, ha messo in ginocchio la Sicilia e impoverito la società siciliana.