L’artista russo-siculo che dipinge su pellicola ecologica «L’opera è parte del paesaggio e lo spettatore è dentro»

A Catania è conosciuto come l’artista degli elefanti. Mikhail Albano ha 29 anni, è di origine russa ma è cresciuto a Leonforte (in provincia di Enna) e nella vita fa l’artista. Quadri, pitture a olio e istallazioni artistiche che rappresentano soprattutto l’elefante e che Mikhail dissemina in giro per la città per condividerle con i passanti. «Ho scelto questo animale perché è il simbolo di Catania – spiega l’artista a MeridioNews – Inoltre, ho studiato a lungo la sua simbologia e sento che mi rappresenta. Gli elefanti sono antichi totem e moderni emblemi di saggezza. Sono anche molto mansueti, per questo mi ci identifico molto».

Laureato all’Accademia di Belle Arti di Catania, indirizzo pittura, Mikhail non vuole perdere tempo con la burocrazia, inseguendo pratiche e permessi per fare murales. Ecco perché pensa a tutto lui e si attrezza con ciò che gli serve. «Porto il supporto da casa e realizzo le mie opere in loco, per regalare un’ora di arte e bellezza dal vivo alla gente.  Senza arrecare disturbo o sporcare i muri della città». Un’ora è il tempo che Mikhail impiega per realizzare le sue istallazioni. Opere temporanee che restano nella location prescelta non più di una settimana. «Lo faccio per invogliare la gente ad andare a vedere l’opera e a entrarci in contatto diretto prima che venga smontata. Non è come quando qualcuno guarda un quadro, in questo caso ogni spettatore è dentro l’opera».

Mikhail i suoi soggetti li crea sul momento, non progetta nulla ma prende ispirazione dal paesaggio che lo circonda. «Per le mie opere utilizzo una pellicola ecologica e biodegradabile e colori acrilici ecosostenibili», spiega l’artista che sceglie le location in base alla visibilità e al turismo. Più sono visitate, meglio è. «Ne ho fatta qualcuna al porto di Catania e altre alla villa Bellini. Per l’ultima, il pupo siciliano, ho scelto il lungomare, ma è durata meno del previsto». 

L’opera, infatti, è stata danneggiata dopo solo un giorno, ma Mikhail non se la prende più di tanto. «Un gruppo di passanti mi ha detto che sono stati dei ragazzini a rovinare l’opera. Non mi fa né caldo né freddo, come l’ho costruita una volta posso rifarla in qualsiasi momento. Non è un dramma». Intanto Mikhail adesso è al lavoro per allestire una mostra personale a Catania che, causa Covid-19, è slittata. «Mi piace dire che dipingo le mie opere con i colori dell’anima, che metaforicamente assimilo a un pianoforte con molte corde che l’artista sa fare vibrare». 


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