La riforma del 118, lettera all’assessore Razza «Col medico in ambulanza, Nino sarebbe vivo»

Egregio Assessore Razza,

stamattina, leggendo un articolo sulla sua annunciata riforma del 118, ho appreso di un suo presunto proposito di «sganciare il medico in servizio al 118 dal percorso delle ambulanze». Non essendo io un esperto, l’espressione giornalistica non mi risulta chiara, ma continuando a leggere l’articolo in questione si chiarisce che si sta parlando di auto e di ambulanze medicalizzate e non: «Insomma – sottolinea la giornalista autrice dell’articolo –, da una parte si vanta l’eccellenza nei servizi di soccorso sullo Stretto. E dall’altra, però, si propone un sistema in antitesi rispetto a quel modello, aumentando il parco di automediche e slegando appunto i dottori in servizio dall’ambulanza».

Egregio Assessore, come già dicevo prima, non sono un esperto, anzi, ad essere sincero, sono proprio un profano, però due anni e mezzo fa la mia famiglia è stata colpita da un terribile lutto che probabilmente si sarebbe potuto evitare se, invece di una non medicalizzata, in soccorso di mio fratello Antonino Gulisano (Nino) fosse accorsa un’ambulanza col medico a bordo. A volte, egregio Assessore, la presenza o meno di un medico può fare la differenza tra la vita e la morte di una persona. Sono certo che lei sappia ciò, che ne sia assolutamente consapevole e che la sua azione di governo sia fermamente improntata al rispetto e all’attuazione dell’articolo 32 della Costituzione. Anche se, mi permetta, la sua proposta di riforma del 118 mi pare vada in diversa direzione.

Mi scusi se abuso del suo tempo, ma vorrei, sinteticamente, raccontarle la tragica vicenda di mio fratello Nino. Era il 18 maggio 2016, siamo a Riposto, a due passi da Giarre, dove il pronto soccorso era stato da poco inopinatamente chiuso, in ossequio ai tagli del bilancio nazionale e delle sue ricadute su Regioni ed enti locali. Tagli che prescindono dalla salute e dalla vita delle persone. In spregio al dettato costituzionale. L’assessora Borsellino aveva promesso un’ambulanza medicalizzata, a Riposto, ma quel giorno non c’era ancora e ne arrivò una non medicalizzata. Rapidissima: cinque minuti dopo la mia chiamata al 118 l’ambulanza era già sotto casa. Il personale accertò che Nino manifestava forti dolori al petto e formicolio al braccio sinistro, sintomi inequivocabili di un infarto cardiaco. Nino fu prontamente alloggiato sull’ambulanza e portato al pronto soccorso (si fa per dire) dell’ospedale di Acireale, dove morì due ore dopo l’arrivo, senza che, nel frattempo, gli fosse stato fatto un banalissimo elettrocardiogramma (ecg), che, seguito dalla somministrazione di un anticoagulante, gli avrebbe salvato la vita. Nino avrebbe compiuto quarantotto anni due giorni dopo, il 20 maggio. Non li ha mai compiuti. Sulla vicenda, a Catania, stenta a prendere il via la fase dibattimentale del processo alla presunta responsabile della morte di mio fratello, ché i tempi dei tribunali sanno essere più lenti anche di quelli del pronto soccorso (si fa per dire) dell’ospedale di Acireale. Ma questa è un’altra storia, che esula dal motivo per cui le sto scrivendo.

È da quel maledetto 18 aprile del 2016 che mi chiedo: se l’ambulanza fosse stata medicalizzata, Nino sarebbe morto? Se ci fosse stato un medico a bordo che avrebbe potuto fargli un Ecg, sarebbe andata alla stessa maniera? Quand’anche a bordo dell’ambulanza non ci fosse stata l’attrezzatura per l’ecg, una volta arrivati in ospedale il medico avrebbe lasciato che Nino fosse abbandonato a se stesso senza ricevere le urgenti cure necessarie a tenerlo in vita? Le perizie medico-legali derivanti dall’autopsia hanno accertato che Nino è morto perché non ha ricevuto le necessarie cure: è stato lasciato morire da chi era preposto a curarlo. E da un sistema sanitario dimostratosi inefficiente ed inefficace.

La presenza di un medico sull’ambulanza, avrebbe potuto evitare la morte di mio fratello? Egregio Assessore Razza, io la risposta l’ho trovata, la conosco ed è affermativa. È per tale motivo che mi permetto di farle osservare che, in Sicilia, servono più ambulanze medicalizzate, poiché un medico a bordo può fare la differenza tra la vita e la morte ed evitare che il decesso di una persona possa diventare mera statistica e possa fare dire a qualcuno – com’è successo in seguito a uno dei tanti decessi avvenuti in un ospedale – che, comunque, «non c’è alcuna emergenza: siamo in linea con la media nazionale».

Ecco, egregio Assessore, mi auguro, anzi sono certo che lei non operi per stare nella media nazionale delle vittime di “malasanità” ma per polverizzarla, azzerarla quella media, per salvare tutte le vite che è possibile salvare grazie a un sistema sanitario efficiente ed efficace.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]