La moda dei #feetselfie, le foto di piedi Tra ironia, feticismo e smalti fluo sbeccati

Selfie in palestra, selfie allo specchio, selfie in ascensore, selfie da Oscar, selfie col papa, selfie con la nonna sul letto d’ospedale. Selfie perché autoscatto è lungo e scomodo e perché con l’hashtag davanti pare brutto: #autoscatto. No, meglio #selfie, è più breve e armonioso. Selfie in montagna, selfie in aereo; addirittura, selfie con la maschera d’ossigeno mentre il pilota tenta un atterraggio d’emergenza. E adesso, come se non bastassero tutti quegli altri, anche selfie di piedi. Elette a nuova tendenza dell’estate 2014 da Io donna, il femminile del Corriere della sera, le foto di piedi, feticistico atto di esibizionismo, quest’anno ammorbano le homepage di qualunque social come l’anno scorso avevano fatto le gambe bagnate in spiaggia, che s’erano meritate la parodia dei wurstel sotto il sole.

Eppure le gambe si esponevano, forse, a meno attacchi al buongusto dei #feetselfie. Perché la dolcezza della mamma che fotografa la pianta dei piedi del suo bimbo neonato non basta a redimere l’orrore di quello scatto in bianco e nero coi piedi scalzi in primo piano, in cui l’unico colore ammesso è il fuxia dello smalto alle unghie. O il raccapriccio di quell’altro scatto con meno nudità ma altrettanta bruttezza, in cui un uomo in sandali aperti fotografa i suoi calzini bianchi sporchi di terra. La didascalia racconta un successo (un’escursione ben riuscita, forse) ma il paesaggio sarebbe stato preferibile a quell’immagine di teutonica modaiola ispirazione.

A scorrere una dietro l’altra le immagini a tema raccolte su Instagram, ce n’è di ogni: i piedi con le cuffie, l’alluce e l’indice che stringono un fiore rossissimo, perfino i piedi di una sposa e di uno sposo proprio in quel giorno lì. Probabilmente, quella che s’è fotografata mentre si massaggia la caviglia mentre due eleganti tacchi a spillo giacciono abbandonati sul pavimento è un’invitata al matrimonio che voleva rimanere in tema. Fanno invidia i piedi sulla sabbia e quelli immersi in acque cristalline, i piedi che spezzano il rosso di un tramonto mozzafiato dalle loro comode amache, i piedi sulle sdraio a bordo piscina e i piedi accanto ai trolley, pronti per partire per chissà quali esotiche mete. Dove saranno poi fotografati sulla sabbia, immersi in acque cristalline, a spezzare un tramonto da un’amaca.

E pur senza dati statistici a supporto, non ho dubbi che alla playa e a Fondachello ci siano un sacco di piedi, così come a Fontane bianche e a Portopalo. Un sacco di piedi indossano infradito rosa, moltissimi piedi hanno lo smalto sbeccato e non se ne sono accorti, parecchi piedi hanno l’alluce valgo e altri hanno tanti peli sul collo ed evidenti calli un po’ ovunque. Il piede migliore, però, resta quello finto e sanguinolento di una giovane guatemalteca nata e cresciuta a Miami. Con ironia piazza su un prato verde un arto fasullo e mozzato.

Se vi state chiedendo da quale pulpito venga la predica, non mi nascondo dietro un calcagno. Io, per dire, ho cominciato in tempi non sospetti (before it was cool, direi, se significasse qualcosa): all’apertura del mio account su Instagram, due anni e mezzo fa, il giorno in cui è stata rilasciata la versione per Android della popolare applicazione fotografica, che prima di quel momento era solo per iPhone. Il mio primo scatto ritrae i miei piedi infilati dentro un paio di Converse piuttosto usurate. Una foto scalza non la vedrete mai: non ho ancora imparato a mettermi lo smalto come le signorine per bene.


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C'è quello in bianco e nero che ammette, come unico colore, il fuxia delle unghie. C'è quello di un uomo coi sandali aperti e i calzini bianchi. C'è quello della sposa e dello sposo il giorno delle nozze. C'è pure quello, dolcissimo, della pianta del piedino di un neonato. Secondo la rivista femminile Io donna la tendenza dell'estate 2014 sono gli scatti degli arti inferiori. Una passione che non risparmia nessuno e che trova spazio anche in Sicilia

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