Simone Caliò dipinge da quando era bambino. Da alcuni schizzi su un tovagliolino di un bar nasce l'idea: «I miei amici scherzando mi proposero di stampare delle t-shirt con la lapa e la scritta Laparitivo». Una proposta lanciata per gioco che oggi è diventata un'avviata attività commerciale. Guarda le foto
La lapa diventa brand per magliette e felpe Da Lapacchia a Lapandoro, i disegni di un pittore
Laparitivo, Lapacchia, Lapazza e ancora Lapandoro e Lapanettone. Sono queste le nuove vesti che il quarantenne artista messinese Simone Caliò ha saputo dare alla conosciutissima lapa, il veicolo a tre ruote, creando un brand che riscuote successo in rete e non solo. «Dipingo da quando sono bambino. Sapevo che da grande avrei fatto il pittore – spiega Caliò – ho frequentato il liceo artistico e poi l’Accademia delle Belle arti fino a lavorare in bottega da un maestro, come si faceva durante il Rinascimento».
La padronanza dell’arte pittorica spinge Simone a provare nuove tecniche e a unire nei suoi quadri elementi che rappresentano le varie tappe della vita, spesso associate a un mezzo di trasporto. «Il circo della vita è stata nel 2000 la mia prima opera in cui faceva la comparsa un veicolo. In quel caso si trattava di una vespa, legata all’adolescenza. Poi è toccato alla Fiat 500 fino ad arrivare alla mitica lapa». Sei anni dopo, quasi per gioco durante un aperitivo con amici, mentre Simone eseguiva degli schizzi sui tovagliolini del bar nasce Laparitivo. «Scherzando mi proposero di stampare delle magliette con questo disegno della Lapa e la scritta ironica Lapartitivo. È stata mia sorella Loredana a far diventare realtà una semplice idea lanciata quasi per gioco».
E un po’ come tutti i prodotti che poi hanno successo, è bastato qualche scatto realizzato proprio da Loredana e pubblicato in rete per far apprezzare al pubblico quello che poi nel 2013 è stato depositato da Simone come il marchio Lapa. A quel punto la semplice pagina Facebook non era più sufficiente e si è passati al sito Lemagliettedautore. «Ad occuparsi del marketing oltre a Loredana è anche mio nipote Davide – racconta Simone – dal 2013 ad oggi abbiamo realizzato migliaia di magliette e felpe. Giocando con le parole è arrivata Lapacchia, dedicata all’estate e al relax. In questo periodo invece ci sono Lapanettone e Lapandoro».
Nelle magliette di Simone Caliò si ritrovano i colori e le sfumature dei suoi quadri. Pittore per vocazione, l’artista è diventato imprenditore con la sua ditta individuale e anche un po’ stilista. «Sempre mia sorella si occupa delle sfilate – continua -. Mi è capitato che ad uno di questi eventi non mi facessero entrare perché non sapevano chi fossi. Ho spiegato che ero lo stilista delle magliette con la lapa e hanno associato subito la mia faccia alle t-shirt. Oggi sono contento che i miei disegni portino a conoscere le mie opere. Sono soprattutto i più giovani ad apprezzare le mie magliette. Quando scoprono che a disegnarle e idearle c’è un pittore, si incuriosiscono e vanno a guardare i miei dipinti. Non posso che essere soddisfatto». E adesso non resta che aspettare la prossima maglietta. Chissà stavolta quale lapa sarà?