La genialata/Mazzarino: la Mecca dei Kurdi

In principio fu Tremonti con l’ormai celebre finanza creativa. Un’intuizione unica ed eccezionale che, a detta dell’ex ministro berlusconiano dell’Economia, avrebbe rimpinguato le ‘casse’ dello Stato e dei Comuni. Purtroppo l’originale idea dell’allora ministro non ha sortito gli effetti sperati e così la crisi più violenta dal dopo guerra ha svuotato i ‘forzieri’ dello Stato e una percentuale elevatissima di Comuni italiani si trova sull’orlo del fallimento.

Siccome la finanza creativa ha fallito, per molti primi cittadini è arrivato il momento di dare respiro alle derelitte economie locali inventando LORO qualcosa per risollevare le sorti dei Comuni amministrati. E infatti negli ultimi anni nei Comuni italiani abbiamo assistito alla promozione delle sagre più disparate e a una serie infinita di proposte “creative”.

Vimercate, in Brianza, si è trasformato in un set pubblicitario, una tranquilla cittadina come Gubbio è diventata da anni set di Don Matteo, prendendo il posto che spettò in passato alla “rossissima” Brescello, teatro negli anni ‘50 di epiche battaglie tra Don Camillo e Peppone. Altri fotogenici sindaci sono scesi in campo in prima persona. Franco Perlotto, primo cittadino di Recoaro, nel Vicentino, decise nel 2009 di valorizzare il brand Recoaro: facendo da testimonial nella pubblicità dell’acqua minerale omonima, al fine di valorizzare il “marchio-territorio” del prodotto.
In mezzo a questo festival della creatività figurarsi se poteva mancare la calda e vulcanica Sicilia. La terra dei Malavoglia e delle maschere pirandelliane non poteva non iscriversi alla sagra delle proposte alternative. E così il primo cittadino di Mazzarino, in provincia di Caltanissetta, Vincenzo D’Asaro, con annesso consulente agli esteri al seguito, è partito in missione per l’Iraq e l’esito del viaggio è stato trionfale: Mazzarino diventerà porta del Mediterraneo. La costruzione di un mausoleo in onore delle vittime curde permetterà al piccolo centro Nisseno di diventare La Mecca dei cinque milioni di kurdi in Europa.
“Un occasione per questa fascia di territorio unica ed irripetibile, si volta pagina- ha affermato raggiante il sindaco D’Asaro al suo rientro dall’Iraq – abbiamo promesso ai nostri fratelli kurdi di far conoscere il genocidio kurdo all’Europa intera, poiché per noi non esistono genocidi di serie A e genocidi di serie B, esiste solo il rispetto dell’uomo, a prescindere dalla sua religione e dal suo credo politico”. Un paio di imprenditori locali per nulla disinteressati gli hanno fatto eco: “Sarà un’occasione di business incredibile!”.

Il business con i morti in fondo si è sempre fatto quindi qual è il problema? Ogni anno almeno 100 mila curdi verranno a commemorare le vittime dell’eccidio del regime di Saddam Hussein e la loro presenza “turistico-commemorativa” nel centro della Sicilia porterà ricchezza e benessere per una grande fetta di popolazione locale.

Sentimento e turismo, strage e folklore: Mazzarino sarà la Pietrelcina siciliana, la Lourdes dell’Islam sannita e Sciita. A breve cominceranno a sorgere nel circondario grandi catene di hotel e strutture ricettive, ci sarà un’invasione pacifica di tutte le etnie di origine mesopotamica. Arabi, armeni, assiri, azeri, ebrei, osseti, persiani, turchi e ottomani verranno a consumare centinaia di tonnellate di prodotti locali: sarà una vera e propria rivoluzione economica e culturale. “E’ la Sicilia la chiave di ogni cosa” diceva Goethe e ancora una volta l’Isola si dimostrerà esempio di integrazione tra i popoli.

Poi comunque se le cose non dovessero andare come previsto e la grande invasione non dovesse esserci, ci si potrà pur sempre accontentare di un semplice viaggio di cortesia annuale della delegazione di Halabja, ospitata tranquillamente nell’unica struttura ricettiva della città, che essendo proprietà di uno degli assessori della giunta D’Asaro non avrà problemi ad accogliere i graditi ospiti e a proporgli un prezzo di favore. Chapeau alla finanza creativa de’noantri.


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In principio fu tremonti con l’ormai celebre finanza creativa. Un’intuizione unica ed eccezionale che, a detta dell’ex ministro berlusconiano dell’economia, avrebbe rimpinguato le 'casse' dello stato e dei comuni. Purtroppo l’originale idea dell’allora ministro non ha sortito gli effetti sperati e così la crisi più violenta dal dopo guerra ha svuotato i 'forzieri' dello stato e una percentuale elevatissima di comuni italiani si trova sull’orlo del fallimento.

In principio fu tremonti con l’ormai celebre finanza creativa. Un’intuizione unica ed eccezionale che, a detta dell’ex ministro berlusconiano dell’economia, avrebbe rimpinguato le 'casse' dello stato e dei comuni. Purtroppo l’originale idea dell’allora ministro non ha sortito gli effetti sperati e così la crisi più violenta dal dopo guerra ha svuotato i 'forzieri' dello stato e una percentuale elevatissima di comuni italiani si trova sull’orlo del fallimento.

In principio fu tremonti con l’ormai celebre finanza creativa. Un’intuizione unica ed eccezionale che, a detta dell’ex ministro berlusconiano dell’economia, avrebbe rimpinguato le 'casse' dello stato e dei comuni. Purtroppo l’originale idea dell’allora ministro non ha sortito gli effetti sperati e così la crisi più violenta dal dopo guerra ha svuotato i 'forzieri' dello stato e una percentuale elevatissima di comuni italiani si trova sull’orlo del fallimento.

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