La formazione professionale in Sicilia?

Mentre l’Unione Europea disimpegna 1 miliardo di euro per incapacità di spesa della Regione siciliana, si inaspriscono le polemiche intorno al settore della formazione professionale. Polemiche che hanno varcato i confini dello Stretto di Messina per estendersi su tutto il territorio nazionale. Sprechi, affari di famiglia, clientelismo, contenzioso, precariato e, sullo sfondo, le spettro delle elezioni regionali e politiche. Un settore storicamente politicizzato che pare essere ricaduto nel baratro del clientelismo.

Il tutto accade mentre la Sicilia ripiomba nell’asfissia del caldo africano. Dopo Caronte, Minosse, Virgilio e Circe, arriva il momento di Ulisse, l’ennesimo anticiclone che toglie il respiro e rallenta ogni cosa. Ieri, tanto per riscaldare ulteriormente la politica siciliana, ecco l’inchiesta pubblicata dal settimanale Panorama. Un durissimo l’affondo proprio sulla formazione professionale siciliana, che è ormai diventata argomento nazionale.

Picchia duro, Panorama. Descrivendo un settore da 455 milioni di euro l’anno a gestione familiare. Che la formazione professionale siciliana fosse tra i settori più politicizzati lo sapevamo. Almeno noi siciliani sappiamo che ha costituito – fino ad ieri – un formidabile strumento per la creazione di “occupazione telecomandata”. Strumento nelle mani di chi, di anno in anno – politici regionali e nazionali – ha manovrato i soldi pubblici. Quanti? Tanti quanti ne servivano per accontentare l’arco costituzionale da destra a sinistra.

Si è passati, negli ultimi 15 anni, dai 200 milioni di lire a 200 milioni di euro fino a 400 milioni. L’ultimo biennio la cifra pare si aggiri, Cassa integrazione compresa, intorno a 700 milioni di euro. Un’enormità. E lo scandalo è che, nonostante l’impressionante dotazione finanziaria – dopo sette mesi – nessun corso formativo è mai partito nel 2012. E allora la notizia qual è?

Panorama parla di scandalo per via del fatto che una larga parte degli Enti di formazione è gestita da mogli, parenti e nipoti dei deputati siciliani. Ma il vero scandalo è il “polo formativo”. Proviamo a capirci qualcosa.

Il concetto di aggregazione di ore nasce con il professore Mario Centorrino, già assessore regionale all’Istruzione e Formazione professionale. Centorrino avrebbe dovuto ridurre il numero degli Enti formativi attraverso l’accorpamento. Facendo ruotare tutto attorno alla cessione delle ore formative tra Enti. Il progetto dell’ex assessore trova il suo magistrale esecutore nel dirigente generale del dipartimento Istruzione e Formazione professionale, Ludovico Albert, mandato in Sicilia dallo stato maggiore del Pd romano.

Anche su questo fronte le cose non sono chiare. Mentre il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, con una nota, vieta la concentrazione di ore e quindi la cessione, Albert emana un provvedimento di chiarimento. Nella sostanza, il dirigente generale autorizza solamente le cessioni totali di ore con la chiusura (scomparsa) dell’Ente cedente. Quindi non più cessioni di singoli rami, ma totali (di tutta l’attività).

Al di là dell’aspetto giuridico che pone interrogativi sulla legittimità del provvedimento amministrativo di modifica delle previsioni contenute nel Codice Civile, soffermiamoci sull’effetto provocato. Tornando all’inchiesta di Panorama ed alla parola “galassia”, sottolineiamo come si sia prodotta la più grossa concentrazione di ore nel settore della formazione professionale siciliana. Una concentrazione targata Pd . Sarà un caso? Sarà pura coincidenza che il dirigente Albert sia emanazione diretta del Pd nazionale? Sarà una casualità che l’acquirente sia messinese? E’ un caso che anche l’ex assessore regionale al ramo, Centorrino, sia di Messina?

Sono domande che in tanti ci hanno posto e che ci limitiamo a riportare. Seppur non ci appartiene, sarebbe utile conoscere la verità intorno a questa singolare pratica. Questo spiega come sia potuto accadere che Francantonio Genovese, come ripetutamente riportato da Panorama, abbia costruito un sistema di aziende ed Enti formativi a gestione Pd. Un vero gigante societario, quello creato.

Ciò che non si evince dall’inchiesta di Panorama è l’acquisizione dello Ial Cisl e dell’Enfap Uil. Operazione che ha portato alla galassia Pd targata Genovese (+ altri) qualcosa come circa 600 mila ore formative in Sicilia. In euro significherebbe circa 90 milioni all’anno. Un vero fiume di denaro. Naturalmente pubblico. Il più grosso polo formativo siciliano da circa milla dipendenti.

Quello che più preme rilevare è l’impatto di simili operazioni che appaiono formalmente corrette. Effettuate, però, ad un passo da una delle più calde tornate elettorali della storia dell’Autonomia siciliana, e non solo per i continui anticicloni. Panorama parla di affari di famiglia, noi siamo propensi a credere che siano più un affare partitico. Pino Apprendi, deputato Pd all’Assemblea regionale siciliana, ha dato la sua definizione della formazione professionale, dichiarazione richiamata dal settimanale: “È il bancomat della politica siciliana”. Mentre Cateno De Luca, parlamentare messinese del Gruppo misto all’Ars, ha dichiarato che più del 70 per cento dei deputati siciliani ha interessi nel settore della formazione professionale.

Ciò che più fa rabbia è che, nonostante la sovra esposizione di deputati interessati al settore formativo siciliano, nessuno abbia avuto la forza o la voglia di impedire il disimpegno di 1 miliardo di euro. Una vera follia. La Sicilia con il suo 34 per cento di disoccupazione giovanile e 46 per cento femminile paga il più alto prezzo delle scelte scellerate del Governo regionale e dei partiti che lo hanno sostenuto fino a ieri (FLI, MPS, API, MPA, PD).

A poco servirà la scelta di qualche “socio minore” di prendere le distanze dal Governo regionale, oramai indifendibile. Ma come può accadere? E poi a tre giorni dalle dimissioni di Lombardo? Dopo averne condiviso le scelte con assessori e dirigenti generali di fresca nomina, vanno via? Ed a cosa servirà? A sottrarsi forse dal giudizio dei disoccupati e precari siciliani? Le responsabilità sono sotto gli occhi di tutti i siciliani. Difficilmente tali politici ed i loro partiti potranno sottrarsi alla sfiducia diffusa in tutta l’isola. Gli elettori siciliani si ricorderanno di loro.

Foto di prima pagina tratta da archiviofoto.unita.it


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Mentre l’unione europea disimpegna 1 miliardo di euro per incapacità di spesa della regione siciliana, si inaspriscono le polemiche intorno al settore della formazione professionale. Polemiche che hanno varcato i confini dello stretto di messina per estendersi su tutto il territorio nazionale. Sprechi, affari di famiglia, clientelismo, contenzioso, precariato e, sullo sfondo, le spettro delle elezioni regionali e politiche. Un settore storicamente politicizzato che pare essere ricaduto nel baratro del clientelismo.

Mentre l’unione europea disimpegna 1 miliardo di euro per incapacità di spesa della regione siciliana, si inaspriscono le polemiche intorno al settore della formazione professionale. Polemiche che hanno varcato i confini dello stretto di messina per estendersi su tutto il territorio nazionale. Sprechi, affari di famiglia, clientelismo, contenzioso, precariato e, sullo sfondo, le spettro delle elezioni regionali e politiche. Un settore storicamente politicizzato che pare essere ricaduto nel baratro del clientelismo.

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]