La consigliera comunale Nadia Spallitta lancia dati allarmanti su sprechi e inefficienze dei servizi forniti da Rap, la società che si occupa della raccolta dei rifiuti a Palermo.
La consigliera Spallitta sui costi della Rap «Milioni ai direttori, a noi discariche per strada»
«A Palermo la raccolta differenziata dei rifiuti sfiora appena il nove per cento, mentre i direttori della Rap guadagnano un milione di euro». Durissimo affondo della consigliera comunale Nadia Spallitta che lancia un’analisi allarmante della situazione rifiuti del capoluogo siciliano. I numeri di cui parla la consigliera comunale del Movimento 139 sono impressionanti: si parla di un costo per personale di circa 85 milioni di euro a fronte del costo dell’intero servizio di raccolta rifiuti che sarebbe pari a 122 milioni. Si tratterebbe quindi del 75 per cento dell’intero onere delle operazioni di smaltimento.
E se non fosse abbastanza Nadia Spallitta solleva anche una polemica circa l’efficienza del personale impiegato: «Non si capisce, alla luce del numero dei dipendenti assegnati alla Rap (parliamo di 2.300 unità), come mai gli stessi non vengano organizzati in squadre efficienti che quotidianamente possano pulire e rendere decoroso il territorio. Il servizio di pulizia di strade, marciapiedi e decoro del verde non decolla e anzi in numerose parti della città, centrali e periferiche, si continua ad assistere alla formazione di discariche a cielo aperto che deturpano i luoghi e ne nascondono spesso la bellezza».
L’investimento comunale per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti ammonta a 140 milioni di euro, denaro pubblico che alla luce dei dati denunciati dall’esponente del Movimento 139 appaiono insufficienti per garantire un servizio all’altezza degli standard richiesti dalla comunità europea (che imponeva il 65 per cento della raccolta differenziata entro 2012). Inadeguatezza che costerebbe ai contribuenti italiani una multa giornaliera di circa 28mila euro. «La principale conseguenza anche sotto il profilo igienico sanitario – denuncia Nadia Spallitta – consiste nel conferimento di quasi tutti i rifiuti presso la discarica di Bellolampo, dove invece dovrebbero essere conferiti i rifiuti residuali, con le conseguenti criticità e i danni per l’ambiente che l’indifferenziata determina».
A dare il colpo di grazia è l’ultimo dato emerso dall’interrogazione in Terza commissione della consigliera comunale: al momento, la raccolta differenziata interesserebbe solo 130mila abitanti a fronte dei quasi 660mila complessivi di Palermo, neanche un sesto. «Desta preoccupazione il fatto che non sembrerebbe imminente un cambio di rotta, in quanto l’ampliamento della raccolta differenziata non è ancora stato avviato. Inoltre – conclude Nadia Spallitta – non esiste un impianto di compostaggio (anche se ne è stata prevista la realizzazione), per cui i rifiuti organici o vanno a Bellolampo o, con oneri economici rilevanti, vengono trasferiti fuori provincia».