La Cisl siciliana all’attacco: “Governo Crocetta disastroso e chiuso nelle logiche clientelari”

NEL GIORNO IN CUI LA FINANZIARIA APPRODA A SALA D’ERCOLE IL SEGRETARIO GENERALE BERNAVA NON RISPARMIA CRITICHE ALL’ESECUTIVO. POI UN MESSAGGIO-VATICINIO: “LA SICILIA AFFONDA SENZA RIFORME”

Mentre la Finanziaria regionale giunge a Sala d’Ercole dopo una notte di batti e ribatti in Commissione Bilancio e Finanze, arriva, il giudizio di fine anno della Cisl siciliana sul Governo di Rosario Crocetta. Un giudizio durissimo che il segretario generale dell’organizzazione sindacale, Maurizio Bernava, condensa in alcuni in alcuni tweet affidati alla rete: “Sicilia fallisce con Governo disastroso su riforme e politica chiusa in logiche gestione clientelari ke eludono emergenza lavoro economia”. E ancora: “Sicilia il 2013 segna fallimento politica. Governo approssimativo senza strategia e politica vuota. Nessuna riforma né scelte strutturali”. Poi l’affondo finale che suona quasi come un vaticinio: “Sicilia-Ars epilogo previsto da Cisl, serviva legge riforma x Comuni, aree metropolitane, Province da eliminare. Governo vuoto!”. 
Dopo i tweet arriva un comunicato stampa al vetriolo: “La Sicilia – dice Bernava – chiude il 2013 con più recessione, più disoccupati, senza riforme, con enti locali al dissesto, con una politica da rissa per il potere”. Insomma, “rivoluzione de ké?”, si chiede il segretario generale della Cisl siciliana.
Bernava dà voce alla preoccupazione del mondo siciliano del lavoro: “Per come – dice – il 2013 si chiude sui fronti politico, economico e sociale e perché le previsioni per l’anno che arriva, non sono affatto rosee”.

Nell’Isola, sostiene la Cisl, la situazione economica e sociale è aggravata dalla mancanza di una politica e di un Governo regionale davvero all’altezza: l’una e l’altro, infatti, “hanno consumato gli stessi riti del passato, né hanno dato priorità alle emergenze sociali, dell’impresa e del lavoro, sulle quali avrebbero dovuto fondare invece una strategia di vero cambiamento”.
Una politica di svolta, che avrebbe avuto bisogno, secondo il sindacato, pure di “scelte difficili di ristrutturazione dei vecchi sistemi legati all’erogazione della spesa pubblica”. Scelte alle quali, sottolinea Bernava, la Cisl non si sottrae. Anzi, “quelle scelte le ha sollecitate e le sollecita per evitare l’ulteriore sfascio e il fallimento delle amministrazioni pubbliche”. La realtà delle Partecipate (dai rifiuti al trasporto pubblico locale) è sotto gli occhi di tutti, denuncia la Cisl. Che ricorda la manifestazione regionale del 23 novembre che ha portato in piazza, a Palermo, sotto le bandiere cisline, settemila persone, sulla parola d’ordine del “taglio a sprechi, clientele, rendite, prebende e privilegi per spostare risorse in direzione del sociale e dello sviluppo produttivo”.

Lucida l’analisi del segretario generale della Cisl dell’Isola: “La Sicilia – dice è sul punto di un reale fallimento economico, sociale e amministrativo. Eppure Governo e politica sono lontani dalla società e girano le spalle alle emergenze. Continuano a misurare tutto in termini di bottino elettorale alimentando una deriva etica che, alla luce della grave crisi, avrebbero dovuto risparmiarci”.
Quanto alla Cisl, nel 2014 ripartirà dalle proposte alla base della manifestazione del 23 novembre. Dice ancora Bernava: “Non daremo tregua a nessuno, favorendo alleanza sociali, ricercando sempre e comunque il confronto. Indicando prospettive. Ma continuando a lanciare le opportune denunce e a organizzare le manifestazioni di protesta che di volta in volta si renderanno necessarie”.

 

 

ECCO ALCUNI TWEET LANCIATI DA BERNAVA

 

 

@mauriziobernava

#Sicilia fallisce con governo disastroso su riforme e politica chiusa in logiche gestione clientelari ke eludono emergenza lavoro economia

 

@mauriziobernava

#Sicilia il 2013 segna fallimento politica. Governo approssimativo senza strategia e politica vuota. Nessuna riforma né scelte strutturali

 

@mauriziobernava

#Sicilia #Ars epilogo previsto da #Cisl, serviva legge riforma x comuni, aree metropol, province da eliminare. Governo vuoto!

 


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