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Jazz al femminile al Brancati
Otto marzo, festa della donna. E anche la musica catanese non può non celebrare la metà rosa del cielo, e lo fa con “Musicadonna per Neda”, una rassegna all’interno della programmazione del Catania Jazz dedicata alla studentessa iraniana uccisa durante la “rivoluzione verde” in Iran, a Teheran per la precisione, durante le contestazioni contro il regime di Mahmud Ahmadinejad.
Da oggi fino al 6 maggio, sul palco del teatro Brancati di Catania, si susseguiranno artiste del calibro di Beatrice Campisi, il Simin Tander Quartet, l’Esdra Dalfidan Quintet, il Soo Cho Quartet e il Sarah Gillespie Quartet feat. Gilad Atzmon.
Questa sera sarà il turno di Beatrice Campisi, giovannissima siciliana nata appena diciannove anni fa, sta lavorando ad un cd che uscirà il prossimo autunno e ha avviato una carriera di attrice, autrice e, soprattutto cantante.
La musica, «respiro vitale», ha accompagnato la Campisi sin dall’infanzia: «Mio padre, il giorno che sono nata, portò a casa “Le nuvole” di Fabrizio De Andrè, che è stata un po’ la colonna sonora della mia vita».
La Campisi – si legge nel comunicato stampa diffuso da Catania Jazz – «è stata considerata dalla critica più accreditata un’autentica rivelazione per la nuova canzone d’autore italiana».
Sarà per gli arrangiamenti in cui la musica popolare siciliana si fonde col jazz, sarà per il respiro cantautorale della sua musica, sarà per l’uso delle filastrocche che, se cantate, coinvolgono lo spettatore del concerto grazie alla loro freschezza e spontaneità.
Chitarra acustica, sax, contrabasso, pianoforte e percussioni, più la giovane voce della Campisi, accompagnata dai cori di Roberto Anelli, contribuiscono a creare un’atmosfera densa, che ricorda il folk isolano, una delle più profonde influenze dell’artista, assieme, naturalmente al jazz.
Lo spettacolo di una piccola donna piena di talento e di passione. Una bella immagine della Sicilia al femminile.