Quattordici territori dell'Isola hanno formalizzato un'unione istituzionale per riunire simbolicamente le popolazioni accomunate da questa lingua che testimonia i contatti tra i possedimenti normanni di Sicilia e l'antico marchesato del Monferrato in Piemonte
In Sicilia nasce la Rete dei Comuni del galloitalico «Collaborazione per tutela linguistica e culturale»
I sindaci siciliani dei Comuni di parlata galloitalica hanno formalizzato ieri a San Fratello (nel Messinese) una unione istituzionale, finalizzata a riunire simbolicamente le popolazioni di origine galloitalica. In Sicilia, infatti, è presente l’isola linguistica del galloitalico che raggruppa una serie di Comuni in cui si parla una lingua che testimonia ancora oggi i contatti tra i possedimenti normanni di Sicilia e l’antico marchesato del Monferrato in Piemonte, durante l’età normanna.
I sindaci e i rappresentanti istituzionali dei Comuni di Aidone, di Buccheri, Caltagirone, Cassaro, Ferla, Fondachelli Fantina, Montalbano Elicona, Nicosia, Novara di Sicilia, Piazza Armerina, San Fratello, San Piero Patti, Sperlinga e Acquedolci hanno firmato un accordo di partenariato. L’accordo regolamenta i rapporti e le modalità di collaborazione finalizzata a favorire le potenzialità linguistiche, culturali e sociali delle parlate galloitaliche della Sicilia all’interno delle proprie comunità di appartenenza, supportando le iniziative legislative a favore del riconoscimento della tutela linguistica e culturale di tale appartenenza.
L’impulso associativo è dato dal comune sostegno che tutte le amministrazioni presenti hanno dato al disegno di legge Trentacoste, sul riconoscimento della tutela linguistica alla minoranza galloitalica di Sicilia, approvando in giunta e in Consiglio comunale mozioni di sostegno. Alla cerimonia è intervenuto il senatore Fabrizio Trentacoste che ha sottolineato «l’importanza culturale della spinta all’attività legislativa delle amministrazioni comunali». Ai sindaci della neo costituita Rete del galloitalico è stato rivolto il saluto e l’augurio del presidente del parco dei Nebrodi Domenico Barbuzza e del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.