Più di una trentina di gatti malati in un bilocale senza finestre: con loro vive la signora Enza, settantatrè anni, pensionata, completamente sola. «Mi danno della pazza», ci racconta. Dall'Ufficio Diritti Animali del Comune di Catania avvertono: «Prima di poter intervenire passerà molto tempo, colpa della burocrazia»
In fila per trentatrè
La signora Enza vive in un bilocale senza finestre, a pochi passi da Corso Martiri della Libertà, a Catania. Ha settantatrè anni, trentatrè gatti ed è completamente sola.
«Mi sono rimasti un fratello e due sorelle, ma è come se non li avessi. Ho diciotto nipoti che non vedo mai, dicono che sono pazza», ci racconta nella penombra del salotto, che fa anche da camera da letto, completamente invaso da felini malridotti.
Stessa casa da quarant’anni, in affitto, «prima pagavo centocinquantamila lire, adesso quasi ottanta euro, prendo la pensione sociale, devo pagare le bollette e mi devo comprare le medicine, perché sto male e molte cose lo Stato non le passa. E poi ci sono la spesa, le bollette e i gatti». Con lucidità, anche se in un italiano stentato, la signora Enza racconta com’è cominciata per lei, dieci anni fa, quella vita che adesso è praticamente insostenibile: «Oltre alla porta d’ingresso, ce n’è un’altra, in cucina, che dà sul cortile di un condominio, dove stavano all’inizio alcuni gatti. Io gli davo da mangiare, poi chi abitava negli appartamenti ha cominciato a non volerli più vedere, ad avvelenarli. Dicevano che puzzavano, che portavano malattie». E allora li ha presi: prima un paio, poi il terzo e il quarto. Intanto, una grata metallica ha coperto quell’altra porta, la seconda delle due sorgenti di luce della casa. Poche sterilizzazioni e nessuna cura hanno reso quel piccolissimo appartamento una colonia felina tra quattro pareti, nell’indifferenza dei vicini di casa.
Da quasi un mese, i volontari del gruppo “L’altra zampa” si occupano di lei. Livia, una di loro, si dà il cambio con le altre: «Una collega passava di qui, ha sentito un odore molto forte in corrispondenza della casa della signora, s’è avvicinata alla porta, che è direttamente sul marciapiede, e ha visto tutti quei gatti, perché erano radunati a mangiare».
Da quel giorno, hanno cominciato a portare pasti sia alla donna, sia ai suoi animali. Hanno fatto partire la disinfestazione, eliminando le pulci, e hanno fornito qualche medicina all’anziana e ai felini.
I volontari di “L’Altra Zampa” sostengono di aver contattato le autorità competenti, ma Emilia Vasta, dell’Ufficio per i Diritti degli Animali del Comune di Catania, nega: «Non sapevo niente di questa storia, né qualcuno me l’ha mai segnalata». «In ogni caso», continua la Vasta, «bisogna fare diverse denunce: ASL, Comune, Servizi Sociali», ma i tempi sono lunghi, «la trafila burocratica dev’essere seguita per intero, bisogna fare dei sopralluoghi e, soprattutto, avere pazienza e aspettare».
Nel frattempo, cominciano ad arrivare le richieste d’adozione di gatti all’indirizzo mail info@laltrazampa.org
Foto di LDP.