La Redazione de ilcibicida.com ha seguito per Step1 due tappe italiane del tour-evento della band americana. Un concerto, atteso da sei lunghi anni, che conferma lo stato di grazia di Eddie Vedder & compagni
I’m still alive: il ritorno dei Pearl Jam in Italia
Datava 2000 l’ultimo tour mondiale dei Pearl Jam. Era l’anno del disco “Binaural”, della pubblicazione di oltre 80 bootleg ufficiali, dell’ingresso in pianta stabile di Matt Cameron ai rulli, ma anche della tragedia di Roskilde (Danimarca) con i 9 ragazzi morti nel fango e schiacciati dalla calca. Dopo quel terribile incidente Eddie e gli altri pensarono allo scioglimento, era troppo il dolore, era forte, fortissima l’immagine di quei giovani che morivano proprio liggiù, sotto il palco. Oggi a sei anni di distanza, molto è cabiato. C’è stato un 11/9, c’è stata la conferma di Bush. I Pearl Jam hanno dapprima sputato tutto il loro sdegno politico in un album come “Riot Act” (‘atto di rivolta’) del 2002 e poi, nel maggio scorso, vivendo uno storico cambio di etichetta (J records), hanno dato alla luce l’ultimo tassello della loro discografia: l’omonimo “Pearl Jam”. Ad accompagnare la pubblicazione di questo gioiello, rappresentato in copertina da un misterioso avogado, i cinque di Seattle hanno deciso di tornare a fare concerti in tutto il mondo.
Così, dopo un chilometrico tour statunitense in primavera, sono sbarcati in Europa per un mese di esibizioni live. Quella che è senz’altro la più importante rock band del mondo ha riservato all’Italia il privilegio di 5 tappe. La redazione de ilcibicida.com ha seguito quelle di Verona nella mitica Arena, e di Milano nel suggestivo Forum d’Assago, cercando di descriverne, il più fedelmente possibile, la partecipazione del pubblico, le sensazioni da sotto il palco e quell’emozione che solo un evento assoluto come un concerto dei Pearl Jam sa dare.
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