Il Sinalp denuncia irregolarità nelle procedure di mobilità del settore

VIOLATE LE LEGGI REGIONALI, IL CCNL DELLA CATEGORIA E LA CIRCOLARE N.10/94. IL SINDACATO “ALLERTA” LA PROCURA DELLA CORTE DEI CONTI PER POSSIBILE DANNO ERARIALE. LA DICHIARAZIONE DI MIRABILE

Caos nella Formazione professionale siciliana. Arriva l’ennesima diffida nei riguardi del Governo regionale per omessa applicazione delle leggi regionali del settore della formazione professionale, del Contratto collettivo di lavoro (Ccnl) e delle direttive assessoriali.

Questa volta nel mirino del sindacato Sinalp le illegittime procedure adottate dall’assessorato regionale all’Istruzione ed alla Formazione professionale sulla mobilità del personale.

In una nota indirizzata all’assessore al ramo, Nelli Scilabra, al dirigente generale, Anna Rosa Corsello, agli uffici periferici del dipartimento regionale Lavoro ed al procuratore regionale della Corte dei Conti, il sindacato contesta la mancata applicazione dell’articolo 26, comma 5 del Ccnl del 1994/97, recepito in toto dall’amministrazione regionale con apposita delibera di giunta.

La clausola contrattuale prevede che “la Commissione regionale per l’impiego (Cri) attiva i processi di mobilità per la gestione della mobilità in riferimento all’Albo regionale”. E questo non è stato fatto né dall’assessore Scilabra, né dalla dottoressa Corsello che è, peraltro, anche dirigente generale ad interim del dipartimento Lavoro.

E siccome l’assessore Scilabra è il presidente della Cri, la mancata convocazione del massimo consesso in materia di lavoro in Sicilia, determina una responsabilità omissiva che ricade proprio sul giovane assessore.

Come del resto ricadono sull’assessore Scilabra tutte le responsabilità inerenti la corretta gestione dei processi di mobilità del personale del settore formativo, oggetto di contestazione e diffida del Sinalp.

È lo stesso sindacato a ricordare come le procedure per l’attivazione dei processi di mobilità siano contenute nella circolare n.10/1994, secondo i criteri deliberati dalla Cri.

“Il dirigente generale Corsello – ha rilevato Mario Mirabile, coordinatore regionale di settore del Sinalp – attraverso l’emanazione della direttiva n.2247 del 16 gennaio 2014, che ha istituito una lista di mobilità a valenza regionale, non può sostituirsi d’imperio a compiti che per legge sono demandati esclusivamente alla Commissione regionale per l’impiego. Sulla Formazione professionale – ha precisato il sindacalista – l’azione amministrativa degli uffici centrali e periferici della Regione siciliana viene posta in palese violazione di leggi e del contratto collettivo di lavoro della categoria”.

Nella citata nota, il Sinalp rileva che il Servizio Centro per l’Impiego di Trapani ha omesso di applicare le procedure previste dalla citata circolare assessoriale n.10/94 sulla mobilità di un gruppo di lavoratori dell’ente formativo Efal Regione Sicilia.

Inoltre, il sindacato evidenzia come il Servizio Centro per l’impiego di Palermo abbia omesso di istituire le liste di mobilità sin dal mese di giugno del 2013 a seguito di espressa richiesta dell’ente formativo Ipf.

Ed ancora, si legge sempre dalla nota sindacale, il Servizio Centro per l’Impiego di Catania da un lato ad alcuni operatori ha applicato la citata circolare n.10/94 e dall’altro ha ratificato in via amministrativa l’accordo dell’11 febbraio scorso per applicare ai lavoratori dell’ente Ciof Sicilia i contratti di solidarietà non previsti dal Ccnl, né tantomeno dalla normativa regionale (articolo 2 bis della legge regionale n.25 del 1 settembre 1993).

Ed infine, il Servizio Centro per l’Impiego di Agrigento, sempre secondo il sindacato, ha collocato in mobilità secondo la circolare n.10/94 alcuni operatori dipendenti dell’Ente Ipf, riservando, però, un trattamento diverso ai lavoratori appartenenti all’ente Microset, ad oggi non ancora inseriti nelle liste.

Il Sinalp non va per le lunghe e denuncia, attraverso la nota richiamata, il comportamento discriminatorio perpetrato dall’amministrazione regionale nei riguardi di una parte dei lavoratori della Formazione professionale. Precisando che tale comportamento dell’assessorato alla Formazione professionale potrebbe generare danni patrimoniali ai lavoratori oltre che all’Erario pubblico.

Il sindacato nel diffidare l’assessore Scilabra e la dottoressa Corsello, intima agli stessi di procedere alla collocazione in mobilità dei richiamati lavoratori a far data dal 17 febbraio 2014 ed alla contestuale istituzione delle liste di mobilità provinciali, pena l’intrapresa delle più opportune azioni civili e penali presso le competenti sedi.

Un’altra tegola per lo scricchiolante Governo della rivoluzione del presidente della Regione, Crocetta.

 


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