Il rapporto tra padri e figli al centro del SalinaDocFest Migranti e invisibili nella rassegna ideata dalla Taviani

Sarà dedicato al tema Padri e figli. Verso terre fertili  l”11esima edizione del SalinaDocFest che quest’anno si svolgerà dal 24 al 29 giugno nell’isola eoliana. La rassegna è stata presentata questa mattina a Palermo, a Palazzo delle Aquile, dal sindaco, Leoluca Orlando, da Anthony Barbagallo, assessore regionale al Turismo, dalla direttrice del festival, Giovanna Taviani, e da Alessandro Rais, direttore Ufficio speciale per il cinema – Sicilia Film Commission, nella giornata mondiale del rifugiato.

Quattro i film selezionati per raccontare la ricchezza di quel «capitale umano» tradito nelle sue speranze, in un percorso tra generazioni che, dal Giappone a Palermo, mostra il lavoro fragile e complesso della crescita e della memoria. I titoli scelti, con al centro storie di riscatto, sono: Immagine dal vero, di Luciano Accomando, Haiku on a plumtree di Mujah Maraini – Mehel, Prova contraria di Chiara Agnello, A noi ci dicono di Ludovica Tortora de Falco. «Sono film che parlano della scomparsa del padre, di una generazione tradita e costretta a rinunciare alla maternità per l’incapacità di mantenersi – spiega Giovanna Taviani – e di minori non accompagnati, orfani di un’Europa che respinge con i muri e tradisce i principi della nostra Costituzione».

La giuria di quest’anno è composta dai giornalisti Salvatore Cusimano, Francesco d’Ayala e dall’attore Luigi Lo Cascio. Un evento speciale sarà dedicato all’UNHCR, da quest’anno patrocinatore del festival, e alle scuole, con il patrocinio di Cidi Palermo. In questa occasione sarà proiettato il docucorto – coprodotto dal comune di Enna e dalle scuole in rete medie e superiori, Che fine faranno. Lettera aperta al Presidente della Repubblica, di Giovanna Taviani e Davide Gambino sull’incontro tra gli studenti ennesi e i minori non accompagnati del centro di accoglienza di Pergusa e di Aidone. Domenica 25 giugno saranno otto i titoli in gara al concorso nazionale documentari: Terceiro Andar di Luciana Fina, Saro di Enrico Maria Artale, Le canzoni di Giovanni Rosa, “The Good Intentions” di Beatrice Segolini e Maximilian Schlehuber  Le porte del paradiso di Guido Nicolás Zingari, Vita Nova di Laura D’Amore e Danilo Monte, I sommersi di Gian Enrico Bianchi, Upwelling. La risalita delle acque profonde di Silvia Jop e Pietro Pasquetti. «La Sicilia è un arcipelago del Mediterraneo – ha detto Orlando – il festival si presenta qui dove è stata approvata la Carta di Palermo, questa è la città dell’accoglienza». «A Palermo si parla di cittadini e non di migranti – ha aggiunto Taviani – la civiltà nasce dallo spostamento perché negare questo diritto?».

Focus del festival sono i nuovi invisibili, i migranti. A loro è dedicato l’appuntamento Dal testo allo schermo, la sezione tra cinema e letteratura che quest’anno premierà Giovanni Maria Bellu per il libro I fantasmi di Porto Palo, e Pippo Delbono per il film Vangelo con il premio Ravesi. Nella giornata finale si terrà una tavola rotonda sui diritti e la diffusione del documentario d’autore moderata da Andrea Purgatori alla quale parteciperanno Francesco D’Ayala (Rai Radio Tre), Enrico Magrelli (Commissione MIBACT elezione progetto MigrArti), Stefano Missio (regista), Roberto Pisoni (Direttore Sky Arte), Luca Scivoletto (Consiglio Direttivo 100 Autori e documentarista).
“Dobbiamo essere orgogliosi degli sforzi della regione siciliana – ha detto Barbagallo – siamo orgogliosi che Sicilian ghost story abbia aperto il festival di Cannes.


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