Nulla da fare per le 38 famiglie che lo scorso marzo hanno occupato l'Opera Pia di via Castellana di Palermo. Non sono bastati i sit-in davanti Palazzo delle Aquile e l'incontro con il cardinale Romeo alla Curia. Tra qualche giorno dovranno abbandonare lo stabile per cercare un altro posto in cui poter vivere
Il prefetto allarga le braccia «Gli sfratti all’Opera Pia avverranno»
Nulla da fare per le 38 famiglie che lo scorso marzo hanno occupato l’Opera Pia di via Castellana di Palermo. Non sono bastati i sit-in davanti Palazzo delle Aquile e l’incontro con il cardinale Romeo alla Curia. Tra qualche giorno dovranno abbandonare lo stabile per cercare un altro posto in cui poter vivere. «L’aut aut» è arrivato pochi minuti fa. Dopo l’incontro con il prefetto, Francesca Cannizzo. La riunione si è intervallata su due fasi. La prima in cui la Cannizzo a parlato con i consiglieri comunali, Antonella Monastra e Rosario Filoramo del Pd e il presidente della quinta circoscrizione, Fabio Teresi. Sostanzialmente il prefetto ha dichiarato che deve rispettare la legge. «Posso solo posticipare lo sgombero di qualche giorno» ha affermato la Teresi ai politici.
In un secondo momento il prefetto ha incontrato una delegazione delle 35 famiglie insieme a Nino Rocca attivista e leader del Comitato «Lotta per la casa 12 luglio». Con i senza tetto l’autorità ha tagliato corto ed ha consigliato di uscire autonomamente dallo stabile in quanto «tra qualche giorno lo sgombero verrà effettuato». Parole che creano paura e tensione tra gli occupanti che in questi giorni hanno cercato un dialogo con le istituzioni ma soprattutto con la curia.
Proprio la Curia e l’Opera Pia, stando alle parole della Cannizzo hanno alzato le barricate contro qualsiasi altra soluzione al di fuori dello sgombero. “L’unica cosa da fare adesso è dormirci su. Domani a mente serena decideremo cosa fare”. Afferma Toni Pellicane del comitato Lotta per la casa 12 luglio. «Sono convinto che le famiglie non lascerrano lo stabile. Affronteranno lo sgombero».