Il Pd si spacca sull’elezione del segretario nazionale

La proposta era nell’aria. Ma stasera il segretario nazionale del Pd, Guglielmo Epifani, intervenendo alla Direzione nazionale del Partito, a Roma, è stato più chiaro e brutale del previsto: “Il segretario nazionale del Partito democratico – ha detto Epifani – deve essere eletto da una platea ristretta”. In pratica, deve essere eletto dagli iscritti al Pd.

Di fatto, siamo davanti a una chiusura. O meglio, a un Partito democratico che si chiude in se stesso. Immediate le polemiche. A cominciare da Matteo Renzi che, com’è noto, la pensa in modo diametralmente opposto. Il Sindaco di Firenze, infatti, vorrebbe un’elezione aperta non soltanto agli iscritti, ma a tutta la società.

E’ probabile che i vertici del Pd, o meglio, la vecchia ‘nomenklatura’ di questo Partito si siano fatti quattro conti. E hanno capito che, con le primarie aperte, Renzi sbaraglierebbe tutti gli avversari. Da qui il tentativo di ‘stopparlo’.

Per la cronaca, contro un’elezione del segretario nazionale del Pd da affidare a una platea ristretta si sono pronunciati altri leader nazionali.

Noi abbiamo chiesto un parere a una delle figure storiche della Sinistra siciliana, oggi autorevole esponente del Pd: si tratta di Franco Piro, portavoce del ‘Correntone’, l’area del Partito in Sicilia detta “Nuovo corso Pd”.

Piro scuote la testa: “Le primarie per eleggere il segretario nazionale – dice – debbono essere aperte alla società italiana. Altro che chiusura! Chiudere il partito ai soli iscritti è un errore. Dobbiamo eleggere un leader. E i leader, per essere tali, si debbono misurare con il massimo del consenso popolare”.

“Diverso il discorso per i segretari regionali – aggiunge il portavoce del ‘Correntone’ -. In questo caso è molto più logico far votare gli iscritti”.

Sulla vicenda interviene anche il parlamentare nazionale del Pd eletto in Sicilia, Davide Faraone, leader dei renziani dell’Isola. “Il Congresso del Partito democratico – sottolinea Faraone – deve essere celebrato il più presto possibile in modo aperto e con primarie libere”.

Faraone, insomma, replica duramente alle proposte avanzate alla Direzione nazionale, dal segretario nazionale del partito Epifani.

“E’ inaccettabile – aggiunge – che i congressi di circolo, provinciali e regionali si svolgano in un periodo diverso da quello del segretario nazionale. Come è inaccettabile che per la scelta del segretario nazionale votino solo gli iscritti. Non spetta comunque alla Direzione cambiare le regole dello Statuto, ma all’Assemblea. Qui non è in discussione la candidatura di Matteo Renzi, ma il bipolarismo. Chi nel Partito democratico propone partito chiuso propone un ritorno pericoloso al passato”.

“La proposta di Dario Franceschini – conclude Faraone – di far votare il segretario solo dagli iscritti, fa rabbrividire. E’ fuori dai tempi”.

 

 


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