Il governo dimentica gli agricoltori

Forse qualcuno dimentica che, quando si parla del Movimento dei Forconi, si parla, innanzitutto (ma non solo) di agricoltura. Di un settore primario per l’economia siciliana ridotto all’osso.

Un problema, però, che non sembra preoccupare più di tanto il governo regionale. Nella manovra finanziaria in corso di approvazione all’Ars, infatti, pare non ci sia nulla per il settore. Anzi, peggio. Sembrerebbe ci sia un disegno per annientarlo definitivamente. Almeno a giudicare dalle denunce che arrivano. La prima è di un deputato regionale che dice che “nessuno dei problemi posti dal Movimento dei Forconi è stato affrontato”. La seconda arriva da Confagricoltura. Che sottolinea come, nella richiesta di annalzare la soglia del de minimis avanzata dal governo regionale a quello nazionale, si escludano, di fatto, le imprese agricole.
“Nessun impegno assunto con il movimento dei Forconi è stato mantenuto dagli assessori del Governo Lombardo. È chiaro che presenteremo emendamenti a correzione, ma è evidente che oltre al disegno di legge di iniziativa parlamentare, da parte del Governo non c’è stata la volontà di mantenere quanto deciso”. A dichiararlo è Salvino Caputo, parlamentare regionale del Pdl e Presidente la Commissione Legislativa Attività Produttive che, insieme, al deputato Minardo è firmatario del testo di legge contro la contraffazione dei prodotti agricoli e zootecnici, testo che racchiude anche alcune delle richieste avanzate dal movimento dei Forconi. “La tutela dei prodotti agricoli della nostra regione – ha continuato Caputo – dovrebbe essere anche una priorità del Governo che dovrà trovare garanzie con determinazioni e atti a difesa dei prodotti agroalimentari e con l’avvio – ha concluso Caputo – di severi controlli in merito alla tracciabilità dei prodotti e dei prezzi”.

E questa è la prima. Ma veniamo alla seconda. “L’attuale ordinamento comunitario prevede che qualsiasi agevolazione pubblica deve passare il vaglio delle istituzioni europee. Gli Stati membri sono esentati dall’attuare tale procedura per aiuti alle imprese inferiori ad una certa soglia (de minimis)” scrive Confagricoltura “Per interventi a favore delle piccole e medie imprese tale livello è attualmente pari a 200.000 mila euro, nell’arco di un triennio. La grave stortura è per le aziende agricole a cui è attribuita una soglia pari a 7.500 euro, sempre nell’arco di un triennio. Ciò vuol dire che ogni impresa del settore primario non può ottenere contributi o agevolazioni regionali per un importo superiore a 2.500 euro l’anno. Con tali limiti rischiano di perdere di incisività tutti gli interventi per il consolidamento delle aziende agricole e la ristrutturazione delle passività emanati dall’Assemblea Regionale nell’ambito del regime “de minimis” e che prevedono la stipula di mutui a tasso agevolato.
Lo spunto per questa nuova sollecitazione è la notizia che la Regione Siciliana ha avanzato richiesta alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’innalzamento della soglia minima del “de minimis”.

“Ci spiace dover constatare – si legge in una nota del presidente di Confagricoltura Sicilia, Gerardo Diana e inviata al Presidente Lombardo ed agli assessori Armao e D’Antrassi – che la richiesta è stata fatta solo per le imprese il cui livello è attualmente di 200 mila euro, dimenticandosi delle aziende agricole”.

La lettera di Diana chiude con la esortazione ai vertici della Regione ad integrare la richiesta avanzata al governo nazionale per evitare che le misure anticrisi previste dalla L.R. 25/2011 perdano di efficacia per le aziende agricole siciliane che, oltre alla crisi commerciale, devono oggi fare i conti anche con gli ingenti danni alle strutture produttive provocati dalle recenti avversità atmosferiche.


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