Les jeux sont faits, o quasi. Il tempo dei toto-assessori a Catania sembra ormai appartenere al passato: per scoprire se i pronostici fatti, già più di otto mesi fa, sul rimpasto in Giunta si avvereranno è solo questione di giorni, al massimo di qualche settimana. Stando a quanto trapela dai corridoi di Palazzo degli elefanti, sarebbe stato lo stesso sindaco Salvo Pogliese ad annunciare che il rimpasto arriverà dopo il bilancio. Già approvato in Giunta, al momento, è in mano ai revisori. Una data precisa non c’è ancora, ma entro fine settembre si dovrebbe votare in Consiglio comunale. Chiuso il capitolo bilancio, si può passare ad attuare i cambiamenti nella composizione del governo della città che si aspettano da tempo.
Come andrà il gioco delle sedie lo sanno tutti, tranne i protagonisti (ovviamente) sia in entrata che in uscita. Seguendo il principio dell’esclusione, la lista dei nomi è preso fatta: a lasciare il loro posto dovrebbero essere Alessandro Porto, assessore alla Protezione civile e alla Polizia municipale che a marzo ha indossato la casacca della Lega; Pippo Arcidiacono – già rimasto senza la delega ai Lavori pubblici dopo l’ingresso in giunta dell’avvocato Enrico Trantino – che adesso gestisce Mobilità e Manutenzione. A questi, nell’ultimo periodo, si sarebbe aggiunte voci insistenti anche sull’assessore ai Servizi sociali Giuseppe Lombardo. Nessuno di loro, però, sembra destinato a rimanere con il cerino in mano. Anzi, più probabilmente, sarà solo questione di cambiare sedia. «Chi avrebbe dovuto parlarmi di questo ipotetico rimpasto e della mia eventuale sostituzione – risponde a MeridioNews Lombardo – non lo ha fatto». Sulla possibilità di una sua candidatura per le elezioni regionali del prossimo autunno, prima di chiudere velocemente la telefonata, dice solo che «sono scelte che vanno fatte al momento giusto e questo non lo è ancora». Del resto, il tempo è relativo.
A non sapere (o volere?) rispondere sulle novità che sarebbero ormai dietro l’angolo è anche Pippo Arcidiacono. «Non ne ho idea, il sindaco non ne ha parlato con me e neanche e in Giunta. Ma può darsi che stia ancora ragionando con i partiti e che, una volta che avrà le idee chiare, ne discuterà con i diretti interessati». Tra i quali, appunto, dovrebbe esserci proprio lui. Che, invece, sembra già ragionare in ottica Regionali. «Al momento, non è un obiettivo per cui sto lavorando – sostiene l’assessore di Fratelli d’Italia – Candidarmi non è una decisione che prendo io, ma se il partito ha bisogno di me allora mi immolerò». Un verbo forte che arriva da chi in passato ha già ricoperto il ruolo di deputato regionale nelle fila di Grande Sud. «Fare il parlamentare non è il mio sogno – ammette – Preferisco la città alla Regione. Ma se il partito me lo chiederà, lo farò ma non rispondendo immediatamente “Signor sì”, perché per me – sottolinea – è fondamentale prima sapere chi sarà il candidato presidente». Affermazione che conferma il rebus del centrodestra di cui non è detto che il Musumeci bis sia la soluzione. Anzi, tutt’altro.
E, intanto, si danno ormai per certi i nomi di chi farà il salto da consigliere ad assessore. Andrea Barresi: il primo degli eletti nella lista In campo con Pogliese che, dopo meno di tre mesi dalle elezioni, era passato al gruppo misto per poi fare un ritorno da figliol prodigo alla casa di In campo con Pogliese. Uscito sconfitto dalla partita per la presidenza del Consiglio comunale, sua potrebbe essere una delle poltrone libere da assessore. Eppure, afferma a MeridioNews non solo di non essere pronto ma di non avere nemmeno «minimamente idea di rimpasti. Non so chi sia a fare il mio nome – aggiunge Barresi – ma non c’è questo rischio: io non l’ho chiesto e nemmeno mi è stato proposto».
Più possibilista è, invece, Santi Bosco. Eletto nella lista Forza Italia in quota Pogliese, oggi è capogruppo di MuovItalia Catania e presidente della commissione Bilancio. «Io sono sempre pronto ma non dipende da me e io sono sempre rispettoso delle decisioni del sindaco. Non posso negare di avere sentito dei rumors – ammette il consigliere – e tra i papabili a ricoprire il ruolo di assessore potrei esserci anche io. Però non sono abituato a dire gatto se non ce l’ho nel sacco – resta prudente Bosco – anche perché, oltre a me, ce ne sono tanti altri che meriterebbero. Aspettiamo ulteriori sviluppi». Nell’attesa, entrambi promettono di rilasciare a MeridioNews «la prima eventuale intervista da assessore». E, si sa, ogni promessa è un debito. E il Comune di Catania ne ha già troppi.
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