Giunta Pogliese, tutti i temi caldi per i nuovi assessori Tra spine nel fianco e grossi finanziamenti da gestire

Sfumano sulle sfondo le scatole cinesi dei tavoli di trattativa, e per i nuovi assessori arriva subito il conto della realtà. Una realtà impastata di autentiche emergenze (come la messa in sicurezza del bilancio comunale e la grana della gestione dei rifiuti), di bisogni dei cittadini rimasti inevasi e di grandi opere che dovranno essere sviluppate nei prossimi cinque anni. Il sindaco Salvo Pogliese tiene per sé alcune deleghe importanti: il Turismo, ma anche l’Urbanistica (per la quale si avvarrà della super-consulenza del professore universitario Paolo La Greca), la Polizia municipale e il Personale. Alcuni dei temi sui quali si gioca la partita più strettamente politica di un’amministrazione. Le altre deleghe, invece, sono state distribuite senza i maxi-assessorati che si temevano prima che venissero rese ufficiali le nomine. Così gli uomini (e la donna) voluti dal primo cittadino non avranno da gestire troppe questioni.

Roberto Bonaccorsi, vicesindaco, deleghe a bilancio, partecipate, contenzioso, legalità e trasparenza
È quasi superfluo scrivere che, dopo Salvo Pogliese, l’ex sindaco di Giarre si assume la responsabilità più severa: tenere in ordine i conti di Palazzo degli elefanti. Un compito che potrebbe far tremare le vene ai polsi, a leggere i numeri. Che sono stati «aggiornati» lo scorso 4 di maggio dal giudice della Corte dei conti Giovanni Di Pietro, nel corso dell’audizione sui bilanci 2015 e 2016 a cui preso parte l’ex primo cittadino Enzo Bianco. Nel corso degli anni il disavanzo è cresciuto, dai 140 milioni di euro nel 2011 ai 580 milioni di euro certificati l’anno scorso, mentre il passivo netto, che al momento dell’approvazione del piano di rientro stava sui 485 milioni di euro, adesso ha oltrepassato il miliardo di euro. Proprio l’esito di quelle verifiche sarà il primo banco di prova per il commercialista. 

Fabio Cantarella, deleghe ad ambiente, ecologia e sicurezza urbana
Detto dei conti comunali, la patata più bollente è piovuta nelle mani del giornalista amico di Matteo Salvini. La gestione dei rifiuti è stato forse il peggior punto di debolezza dell’amministrazione di Enzo Bianco. Una gara settennale andata deserta ben quattro volte, tra rinunce, sospetti e polemiche. Un servizio – che sarà gestito in proroga da Sen.Eco almeno fino ad agostoa dir poco scadente, con il dato più basso dell’intera provincia alla voce raccolta differenziata. E, come se non bastasse, l’inchiesta Garbage affair ha lasciato emergere un inquietante mosaico di favori, assunzioni allegre e mazzette, con il presunto coinvolgimento dell’ex funzionario Orazio Fazio e dell’ex ragioniere generale Massimo Rosso, entrambi vicini al sindaco non rieletto. L’obiettivo è espletare la gara di lungo periodo e rivoluzionare completamente il servizio. 

Pippo Arcidiacono, deleghe a lavori pubblici, infrastrutture, mobilità, zona industriale e sanità
Sebbene il tema sia da far ricadere più precisamente all’interno del settore Urbanistica, il coinvolgimento dell’assessore ai Lavori pubblici nel processo di risanamento di Corso dei Martiri è pressoché scontato. Al momento, il primo, piccolo gruppo di opere avviate è composto dai quattro lotti (da circa un milione e 900mila euro) appaltati dall’amministrazione uscente. Ma il vero piano di rilancio di quell’area passerà – per una spesa da circa 14 milioni – tra piazza della Repubblica e la fossa del corso, dove dovrà essere costruito un parcheggio multipiano interrato e la prima parte del parco-boulevard commerciale. L’investimento pubblico-privato, nel complesso, supera i 240 milioni di euro. Al di là del corso, il coordinatore comunale di Forza Italia dovrà governare il denaro – finalizzato alla costruzione di un grande numero di opere pubbliche, del Patto per Catania e del Pon. Accanto a lui, con la delega all’Urbanistica, ci sarà il sindaco in persona. 

Ad Arcidiacono, coordinatore comunale di Forza Italia, toccherà poi fare ordine in quel marasma che si chiama zona industriale di Catania e che deve fare i conti con le ataviche carenze e le tentate soluzioni che non sono mai state sufficienti. Il tutto col fiato sul collo degli imprenditori dell’area. Ultima delega è quella alla mobilità, forse l’unica rispetto alla quale il confronto con il quinquennio di Bianco rischia di essere difficile da vincere: il sindaco uscente ha fatto di piste ciclabili, pedonalizzazioni, metropolitana e nuove arterie i suoi cavalli di battaglia. Con risultati che, nonostante le immancabili polemiche, sembrano destinati a rimanere tra le pagine positive della vecchia amministrazione comunale.

Giuseppe Lombardo, delega ai servizi sociali
Per l’ultimo rampollo della casata autonomista, figlio di Angelo e nipote di Raffaele, i grattacapi non mancheranno. In primo luogo, nell’applicazione della cosiddetta ordinanza anticlochard, primo atto concreto della nuova amministrazione comunale. Dopo una grandinata di critiche da sinistra, Pogliese ha puntualizzato le proprie intenzioni spiegando che il provvedimento non è rivolto contro i senza tetto, ma contro chi sporca e danneggia la città. Pur in questi termini decisamente più smussati, l’ordinanza continuerà a far discutere. Ma il raggio d’azione dei Servizi sociali è vastissimo: si va dal contrasto alla povertà nei quartieri popolari al tema del diritto alla casa. Dall’assegnazione delle case popolari, passando per gli assegni di supporto alle famiglie, l’assistenza domiciliare, il doposcuola per i bambini, le decine di cooperative socio-assistenziali, con relativi dipendenti, che aiutano Palazzo degli elefanti nella gestione di vari livelli di disagio.

Barbara Mirabella, deleghe ad attività e beni culturali, pubblica istruzione, grandi eventi, pari opportunità
Continua la tradizione secondo la quale la Pubblica istruzione e le Pari opportunità vanno a una donna. Così la quota rosa della giunta comunale sembra destinata a occuparsi di questioni di parità. All’imprenditrice Mirabella va poi la delega ad attività e beni culturali, che la vedrà impegnata a immaginare il futuro possibile del capoluogo etneo in stretta collaborazione con il sindaco, che ha tenuto per sé il Turismo. La pubblica istruzione, infine, merita una precisazione a parte: sulle spalle di Mirabella ci saranno gli interventi – in termini di sicurezza e sorveglianza – nelle scuole comunali. Un corposo capitolo dell’ultimo piano triennale delle opere pubbliche, da discutere assieme a chi si occuperà di lavori pubblici e manutenzioni.

Sergio Parisi, deleghe a sport, manutenzioni, politiche comunitarie
PalaCatania, PalaNesima, PalaGalermo, campo San Teodoro, piscine di via Zurria, campo di rugby Santa Maria Goretti, il campo scuola di Picanello, lo storico PalaSpedini e il campo di calcio Duca d’Aosta. E l’elenco potrebbe continuare. Sul tavolo dello sportivo Sergio Parisi ci saranno le condizioni degli impianti sportivi comunali, nel degrado quando non nel completo abbandono. Per le strutture, però, ci sono in ballo anche i corposissimi finanziamenti previsti dal Patto per Catania siglato in tandem da Matteo Renzi ed Enzo Bianco. Una pioggia di milioni di euro che, sommati ad alcuni fondi messi in campo dal Coni, dovrebbero servire a fare risplendere di nuova luce edifici in penombra, se non proprio al buio, da decenni. 

Alessandro Porto, deleghe a protezione civile, decentramento, anagrafe, innovazione tecnologica e smart city
All’ex capogruppo di Con Bianco per Catania, fedelissimo dell’ex primo cittadino, spetta la poltrona sull’innovazione e i progetti sulle smart city, per rendere il capoluogo etneo una città più al passo coi tempi di quanto non sia stata. Anche in questo caso, i soldi non dovrebbero mancare. Nel 2012 il Miur aveva stanziato 60 milioni di euro per trasformare il territorio comunale in un fiore all’occhiello dell’intelligenza amministrativa. Quei soldi dovrebbero essere serviti a costruire portali, destinati agli addetti ai lavori, per migliorare l’accessibilità agli uffici municipali. Di più poco si è saputo. Ad Alessandro Porto toccheranno anche i temi legati alla protezione civile: sicurezza sismica e gestione delle emergenze saranno il campo sul quale dovrà confrontarsi il neo-assessore. A fronte di una città in cui scuole, edifici pubblici e ospedali non sono antisismici. Come «quasi tutte le costruzioni di Catania edificate prima del 1981».

Ludovico Balsamo, deleghe ad attività produttive e centro storico
L’uomo di Fratelli d’Italia ottiene quello di cui da tempo si era parlato: le attività produttive. Dopo avere guidato per anni la commissione consiliare sul tema, durante la scorsa amministrazione, Ludovico Balsamo fa il salto di qualità. E a questa delega associa quella al centro storico. In altri termini, sul suo tavolo finisce tutto quello che riguarda la movida e i mercati storici. Sarà dunque lui a dovere fare ordine alla fiera di piazza Carlo Alberto, proseguendo sulla strada del censimento degli abusivi e della regolarizzazione delle concessioni; dovrà mettere in condizioni di lavorare in igiene e sicurezza gli ambulanti della pescheria; dovrà gestire la patata bollente dei rapporti tra residenti ed esercenti nelle vie che di giorno vivono dei residenti e di notte dell’affluenza nei locali. Sarà ancora una volta lui a dovere portare a compimento uno dei percorsi storicamente più fallimentari della scorsa sindacatura: il regolamento dei dehors, che servirebbe a evitare le tendopoli a cielo aperto in luoghi come piazza Teatro Massimo. Restano poi i chioschi: anche in questo caso, un documento che ne prescriva aspetto e limiti d’installazione non c’è, nonostante i rischi di ricorsi al Tar e battaglie giudiziarie in bilico.


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